Parlamentari padovani. La più ricca è Elisabetta Casellati

PADOVA. Assente la dichiarazione dell’avvocato Niccolò Ghedini, che è sicuramente il più ricco dei parlamentari padovani visti gli oltre 2 milioni dichiarati nel 2018, la palma della dichiarazione dei redditi più alta per l’anno appena passato va alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Che paradossalmente ha ridotto i guadagni rispetto a quando era membro laico del Consiglio superiore della magistratura. Nel 2018 (dichiarazione sui redditi del 2017) il suo reddito imponibile era di 414 mila euro. Un anno dopo, con l’elezione a presidente del Senato, gli introiti sono scesi a 305 mila euro.
I professionisti
A spiccare per redditi alti, tra i parlamentari padovani, sono soprattutto professionisti, che avevano e hanno mantenuto un’attività anche durante la carica.
Al secondo posto, dopo Casellati, a Palazzo Madama spicca la dichiarazione dei redditi di Andrea Ostellari, avvocato (infatti oggi guida la commissione giustizia del Senato) e già segretario provinciale della Lega: il suo imponibile nel 2018 è stato di oltre 170 mila euro, mentre l’anno prima si era fermato a 77 mila. Non solo: nell’anno appena passato ha venduto un immobile in città (un appartamento con garage) per acquistarne un altro con annesse pertinenze.
Anche l’ex sindaco di Padova Massimo Bitonci, che gestisce uno studio di commercialisti, ha notevolmente aumentato il suo reddito passando dai 76 mila euro della dichiarazione 2018 ai 121 mila di quella del 2019.

Gli “anziani”
Confermano redditi considerevoli i parlamentari con maggiore anzianità di carica. Come il senatore Udc Antonio De Poli, alla terza legislatura a Palazzo Madama (ne ha fatta una quarta a Montecitorio): per lui reddito confermato a 133 mila euro. Anche Silvia Benedetti nel marzo 2018 è stata rieletta alla Camera ma la vicenda “rimborsopoli” ha determinato la sua espulsione dal Movimento Cinque Stelle: l’imponibile nel 2018 è salito di poco a 98 mila euro. Sempre nell’M5S invece ha avuto confermato il seggio in Senato Giovanni Endrizzi, confermati dunque anche i redditi con 98 mila euro.
Tra i parlamentari di lungo corso anche quelli forzisti, come Marco Marin, il cui reddito cala leggermente a 101 mila euro, e Loredana Milanato che conferma guadagni attorno ai 100 mila euro.
Infine l’unico parlamentare padovano del Pd è Alessandro Zan, con un reddito dichiarato di circa 96 mila euro.
I nuovi arrivi
Il 2018 invece è stato un anno fortunato (il primo di una lunga serie, se non si interrompe la legislatura) per il portafoglio dei parlamentari elettri per la prima volta. Tra di loro c’è il sindaco leghista di Borgoricco Alberto Stefani (il secondo parlamentare più giovane di tutta Italia): la dichiarazione 2018 era di non aver percepito redditi, quella del 2019 arriva a 76 mila euro. Tra i primi cittadini leghisti “promossi” con un ruolo in parlamento ci sono Arianna Lazzarini (Pozzonovo) che dichiara 84 mila euro e Adolfo Zordan (Vigodarzere) che passa a 106 mial euro. Anche Roberta Toffanin, forzista eletta in Senato, è passata da 28 mila a 106 mila euro di redditi.
Tra le new entry anche il forzista Piegiorgio Cortellazzo (che però ha una lunga esperienza da consigliere regionale): per lui reddito incrementato a 96 mila euro, con l’acquisto lo scorso anno di una nuova Porsche Macan.
Ci sono poi altri tre parlamentari (oltre a Ghedini) che devono ancora presentare il prospetto dei redditi: il forzista Roberto Caon, il giovane pentastellato Raphael Raduzzi e il senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova