Partirono in 800.000, causa la miseria

L’emigrazione veneta in Brasile è un’epopea che inizia verso il 1870 e dura fino agli anni ’20 del Novecento. Si calcola che siano stati almeno 800.000 gli emigranti dalla nostra regione che...

L’emigrazione veneta in Brasile è un’epopea che inizia verso il 1870 e dura fino agli anni ’20 del Novecento. Si calcola che siano stati almeno 800.000 gli emigranti dalla nostra regione che solcarono l’oceano. Affrontando un viaggio pieno di incognite. I veneti sognavano la “Merica” per riscattare la miserie delle proprie terre. Per scampare alla pellagra che si diffondeva nelle campagne e per non pagare l’ignobile tassa sul macinato. Dopo un periodo di quarantena nei porti brasiliani, alle famiglie venivano assegnati dei terreni incolti da disboscare nelle foreste di araucaria. Furono anni terribili, di stenti e di malattie. Chi potè ricomprarsi il biglietto tornò subito in Italia, ma furono pochissimi a riuscirci. L’epopea dei veneti è raccontata anche dalla soap opera “Terra Nostra” che in Brasile ha furoreggiato nel 2000 e che ora Rai 3 dà in replica. Oggi i discendenti dei veneti sono la spina dorsale degli stati ricchi del sud del Brasile: Rio Grande do Sul, Santa Caterina, Paranà. Molti vivono a San Paolo. Grandi aziende come la Rondon (carrozzerie per camion) o Tramontina (coltelli) sono “venete”. La nostalgia per le origini è sentimento molto diffuso oggi fra i veneti del Brasile. (re.mal.)

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