Pasqua a tavola, menù per tutte le tasche
In occasione della Santa Pasqua l’Appe offre 40 menù tipici di stagione in altrettanti ristoranti padovani a prezzi contenuti per venire incontro alle esigenze delle famiglie che, a causa della crisi, non dispongono di troppi soldi. I menù prevedono una serie di piatti in cui predominano il risotto agli asparagi o alle erbette di campo (carletti e bruscandoli), agnello o capretto, al forno o in umido e contorni vari di stagione.
Tra i dolci più richiesti la classica colomba oppure la tradizionale Pazientina e tutti i tipi di focaccia. Nella lunga lista preparata da Angelo Luni e Massimo Galante, dei pubblici esercizi, il menù al prezzo più basso è quello offerto dal ristorante “La Terrazza” di Albignasego. Con soli 25 euro, seduti comodamente intorno al tavolo, si possono gustare tre antipasti, due primi, tra cui tagliatelle agli asparagi ed alla provola e, come secondo, anche costolette di agnello paesano. Compresi nel prezzo anche il vino, il caffè e la colomba. In pratica il pranzo pasquale costa meno che andare in supermercato e cucinarlo in casa. A soli 28 euro si potrà andare sui Colli e mangiare, ad esempio, alla “Casa Vecia” di Rovolon.
Nella stragrande maggioranza dei menù si spende dai 30 ai 50 euro. Ricadono in questa categoria anche l’ “Antica trattoria Zattarin a Vigodarzere, le “Osterie moderne” a Sant’Andrea di Campodarsego e “Zairo”, in Prato della Valle a Padova.
Come sempre, naturalmente, il top della lista è rappresentato dal ristorante “La Montecchia” di Selvazzano, gestito dalla famiglia Alajmo. Sedersi ai suoi rinomati tavoli costa 90 euro a testa, ma tutte le portate, tra cui il famoso cappuccino al pomodoro ed al basilico e il capretto di montagna, sono all’insegna della qualità e della perfezione culinaria.
«Mai come quest’anno noi dell’Appe, con la piena collaborazione di tutti i ristoratori, abbiano deciso di venire incontro alle esigenze economiche della maggioranza delle famiglie padovane», sottolinea Erminio Alajmo, presidente sia provinciale che regionale dell’Appe Fipe. «Per determinati ristoranti non è stato facile convincere i titolari a tenere i prezzi bassi, ma tutti i gestori sono venuti incontro ugualmente alle richieste dell’associazione».
Felice Paduano
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