Pasti ai profughi, li dà l’azienda di Padrin

PADOVA. Più si indaga sul successo travolgente della cooperativa Ecofficina nel business dell’accoglienza dei profughi, più si scoprono i legami con le realtà consolidate del territorio. Si scopre per esempio che il servizio pasti all’ex base di San Siro di Bagnoli è stato affidato in via diretta alla Vanilla Break and Lounge di Conselve, articolazione della Food Service Italia Srl, società controllata da altre imprese che fanno riferimento a Leonardo Padrin, ex capogruppo di Forza Italia, il più ricco tra gli ex inquilini di Palazzo Ferro-Fini con 165.122 euro lordi dichiarati per il 2014. Parliamo di 270 bocche da sfamare ogni giorno, con pranzi e cene. Nelle zone del Conselvano erano in molti a sperare di poter accedere a questo mega-contratto. In una situazione di crisi economica diffusa, un simile incarico faceva gola a parecchie realtà locali.
Lo scorso mese di gennaio, tra tutte, Ecofficina ha scelto Vanilla Break and Lounge. L’azienda appartiene alla Food Service Italia Srl, sede in via Svezia 9 a Padova, 50 mila euro di capitale sociale, con la seguente composizione societaria: il 42,5% appartiene a Servizi logistici Srl, il 24,3% a Dino Rusca (che è anche l’amministratore), l’11,5% a Stel Srl, il 6% a Bramasole cooperativa sociale, il 5,7% a Emanuele Favaro, il 10% ad altri soci. Leonardo Padrin, consigliere regionale per quasi 15 anni, ex presidente della commissione sanità per un quinquennio, attualmente coordinatore del gruppo di Fitto all’interno di Forza Italia, possiede il 17,27% di Servizi logistici Srl e il 96% di Stel Srl. Il politico veneto è senza dubbio la figura di spicco di questa compagine societaria. I possibili concorrenti si stanno facendo più di qualche domanda, specie sull’affidamento diretto da parte della cooperativa che gestisce il centro profughi.
«Noi facciamo un’indagine di mercato prima di qualsiasi acquisto» spiega Simone Borile, capo di Ecofficina. «Chiediamo sempre i preventivi ma non vince sempre il prezzo più basso. È il rapporto qualità-prezzo che fa la differenza».
La circostanza dell’affidamento del servizio mensa a Vanilla era sconosciuta invece a Leonardo Padrin: «Io mi occupo di logistica, sono due mestieri diversi. Certo, la partecipazione in Food Service Italia Srl c’è ormai da quindici anni. Tuttavia non sapevo avessimo preso l’appalto per i pasti di Bagnoli».
Dino Rusca, patron di Food Service, mette le mani avanti: «Non ho mai scelto di partecipare ad appalti pubblici proprio per evitare che ci criticassero per la presenza di Leonardi Padrin nell’assetto societario. Noi lavoriamo solo per privati. Mentre alle aziende normali pratichiamo un prezzo di 4 euro a pasto, a Ecofficina facciamo 3 euro e 70 cent. Lavoriamo sulle quantità. Ogni ospite del centro profughi, a ogni pasto, mangia 320 grammi di riso, 140 di pasta, 250 grammi di carne e 150 grammi di contorno. Più il pane».
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