Patenti e test antidroga Perquisito lo studio di un medico legale

È il medico legale Fabio Fenato il sesto indagato per concorso in falso ideologico nell’ambito dell’inchiesta sulla sospetta alterazione di due referti relativi ai test per la positività alla...



È il medico legale Fabio Fenato il sesto indagato per concorso in falso ideologico nell’ambito dell’inchiesta sulla sospetta alterazione di due referti relativi ai test per la positività alla cocaina. Test ai quali si erano sottoposti nell’istituto di Medicina legale due automobilisti pure indagati: si tratta dei controlli previsti per cinque anni (a sorpresa) a partire dal giorno in cui il titolare della patente è trovato positivo a droghe.



L’altro giorno la squadra di polizia giudiziaria della procura, coordinata dal procuratore aggiunto Valeria Sanzari e dal pm Silvia Golin, si è presentata nello studio e nell’abitazione del medico padovano 53enne.

Ancora non è chiaro il motivo che ha spinto gli investigatori alla verifica: sembra che il medico collabori nella sua attività libero-professionale con l’agenzia infortunistica di cui risulta titolare uno dei due beneficiari dei referti “sotto accusa”.



Nel registro degli indagati due automobilisti: Edoardo Urschitz, di Caselle di Selvazzano, titolare di un’agenzia infortunistica (avvocato Massimo Munari) e Rocco Sbirziola di Abano, esponente di una nota famiglia di albergatori (avvocato Piero Longo).

I loro nominativi erano stati indicati nell’esposto partito dall’interno dell’Istituto di Tossicologia forense. Indagati pure il direttore, il professor Massimo Montisci, perquisito lunedì (assistito dall’avvocato Emanuele Fragasso) e la specializzanda Arianna Giorgetti.



La procura ha sollecitato l’applicazione della misura interdittiva della sospensione totale dalle funzioni nei confronti del chimico del laboratorio, Emanuele Nalesso, perquisito il 21 giugno (avvocato Giuseppe Pavan): deciderà il gip Elena Lazzarin di fronte alla quale il tecnico si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Durante la visione del sistema informatico che registra ogni passaggio del test sui capelli, sarebbe emersa la positività alla cocaina per uno dei due guidatori mentre il referto di Nalesso risultava negativo (per quanto riguarda l’altro, il reato è tentato). —



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