Patteggia l’investitore di Gaia

Ogni anno andava in vacanza nella sua amata casetta a Lignano Pineta in via Tarvisio. E anche il 19 agosto 2012 il commercialista padovano Vittorio Gaia era nella località di villeggiatura. Alle 20.30 era uscito dalla sua abitazione per gettare i rifiuti nel cassonetto quando fu travolto e ucciso da una Polo Volkswagen guidata da un giovane, anche lui padovano, Cristiano Marcellan di Campodarsego. Un anno in coma, poi la morte la mattina di Ferragosto del 2013 nell’ospedale di Padova dov’era stato trasferito. Gaia, 65 anni, titolare di un noto studio in via Scrovegni 29, era stato segretario provinciale del Partito liberale e presidente (oltreché campione) del Petrarca basket. Ieri Cristiano Marcellan ha patteggiato un anno e 6 mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena per omicidio colposo. Il gup di Udine, Roberto Venditti, ha ritenuto congrua la richiesta presentata dall’avvocato difensore Cristiano Violato con il consenso del pm Claudia Finocchiaro. L’imputato, oggi ventenne, all’epoca dei fatti aveva compiuto da poco 18 anni. Secondo il giudice, in base alle indagini svolte dalla polizia municipale di Lignano e alle testimonianze raccolte, fu proprio la condotta di guida del giovane a causare l’incidente. Due le violazioni contestate a Marcellan che non avrebbe regolato la velocità del veicolo in modo tale da evitare di mettere in pericolo la sicurezza delle persone «avuto riguardo alle caratteristiche, allo stato e al carico del veicolo stesso, alle caratteristiche e alle condizioni della strada e del traffico». Il codice della strada impone anche al conducente di conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l’arresto tempestivo del mezzo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile. Ma quel 19 agosto la Polo non si fermò in tempo. E da quel giorno Gaia, che in passato, era stato esponente del consiglio di amministrazione della Zip (Zona industriale Padova) e revisore dei conti in numerosi enti pubblici della città del Santo e del Veneto, è entrato in coma e non si è più ripreso nonostante le cure specialistiche. Assistiti dall’avvocato Pietro Someda del foro di Padova, i familiari di Gaia erano già stati risarciti dall’assicurazione. (c.r.)
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