Pedofilia, radiato dall’Albo fa lo psicologo per genitori

È la difesa del 64enne di Teolo che ha avuto l’incarico in un asilo della Bassa Intanto da Este Cortelazzo propone di schedare i soggetti pericolosi per i minori

TEOLO. Vuole raccontare la sua verità lo psicologo radiato dall’albo in seguito a una condanna (già scontata) per violenza sessuale su un minore, tornato all’attività professionale nonostante la sanzione e, di nuovo, protagonista di un’inchiesta per esercizio abusivo della professione. E.R., sessantaquattrenne di Teolo, ha chiesto di essere interrogato dal pubblico ministero padovano Sergio Dini, che coordina l’indagine. Indagine scaturita in seguito all’esposto si una mamma, pure psicologa, alla quale non era piaciuto l’approccio dell’uomo con i bimbi di una scuola per l’infanzia. E.R., che ha scontato la condanna a tre anni e dieci mesi (in parte trascorsa nel carcere di Bologna, in parte usufruendo dell’affidamento in prova), aveva ottenuto un contratto di collaborazione con una scuola cattolica della Bassa: era incaricato di tenere dei corsi di formazione per genitori. L’obiettivo? Fornire consigli utili per migliorare il rapporto con i figli. Ma quei corsi sono stati bloccati in seguito alla segnalazione. La mamma, infatti, aveva verificato che E.R. era stato radiato dall’albo degli psicologi: la cancellazione, che impedisce per sempre di poter svolgere la professione, scatta inevitabilmente dopo una condanna definitiva a una pena non inferiore ai due anni, per reati non colposi.

Intanto il consigliere regionale atestino Piergiorgio Cortelazzo interviene ancora una volta sul caso. E sollecita una banca dati con i nominativi di tutti i pedofili: «Scuole, associazioni sportive giovanili e tutti quei soggetti che operano con i bambini devono essere messi nelle condizioni di sapere se chi opera per loro è al di sopra di ogni sospetto. È indispensabile arrivare a una banca dati che contenga i nominativi di chi si macchia di reati contro l’infanzia» dice. Poi il consigliere di centrodestra specifica: «Bisogna mettere a disposizione di chi opera in questi luoghi una banca dati con i nominativi di possibili pedofili o comunque di quei soggetti condannati per reati contro bambini e minorenni in generale. Chiedo allo stesso governatore Luca Zaia di farsi promotore di una tale iniziativa. Non si tratta né di una gogna mediatica né di una lesione della sfera della privacy, bensì di un'operazione di responsabilità e di tutela delle fasce più deboli e indifese», ricordando come in Regione sia giacente una proposta di legge a firma sua e del collega Dario Bond proprio per il contrasto della pedofilia a livello regionale, che prevede - tra le tante misure - anche la castrazione chimica. Cortelazzo, riferendosi al caso della Bassa, ha già chiesto l’intervento urgente del Pubblico tutore dei minori della Regione del Veneto. Il consigliere ha inoltre sottolineato il plauso verso la mamma che per prima ha denunciato lo psicologo di Teolo e poi verso Procura e polizia giudiziaria coordinate dal pm Sergio Dini, bacchettando invece gli uffici che hanno conferito l’incarico allo psicologo per non aver fatto le verifiche del caso.

(ha collaborato

Nicola Cesaro)

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