Pedrocchi, Comune alla Corte dei conti

PADOVA. Oltre 22 mila euro di “buco” lasciato dalla precedente gestione del Pedrocchi nei conti del Comune. E una segnalazione alla Corte dei conti per danno erariale nei confronti della precedente giunta. La vicenda del mercatino vintage di sabato scorso nelle sale dello storico caffè lascia uno strascico polemico che apre pesanti interrogativi sulla gestione de La Cascina Srl, società che ha controllato il Pedrocchi per quasi vent’anni. All’epoca il rappresentante legale era Alberto Grazia mentre direttore Roberto Turrin. Il nodo riguarda soprattutto l’uso del plateatico della piazzetta per manifestazioni ed eventi pubblicitari.
C’è una delibera, la numero 81 del 2008 (prima giunta Zanonato), che prevede per l’utilizzo del plateatico un costo di 1.500 euro, ripartiti al 70% per Palazzo Moroni e al 30% per il gestore del caffè. «Dal 2011 al 2014 però non è mai stato versato nulla perché l’amministrazione non si è mai attivata per riscuotere le cifre», accusa l’attuale assessore al Patrimonio, il forzista Stefano Grigoletto: «Devo pensare che forse fossero amici di qualche assessore?». Dal punto di vista pratico, oltre a una lettera del Comune alle aziende per tentare di recuperare i soldi perduti, ci sarà un esposto alla procura della Conte dei conti: «Si tratta di un danno erariale», dice Grigoletto.
«Per tutte le occupazioni successive al giugno 2014 è stato richiesto il pagamento – prosegue l’assessore –. Però per una non è arrivato nulla: sono 1.830 euro dovuti dalla SiAuto, società di famiglia del consigliere Jacopo Silva. A questo punto chiederò io la convocazione di una commissione per fare chiarezza: perché queste a casa mia si chiamano “cortesie per gli amici”. E Zampieri, Dalla Vecchia e Silva dovranno rispondere».
Riguardo alle polemiche che in queste settimane hanno interessato il Pedrocchi, Grigoletto non si tira indietro: «Ho sollecitato l’apertura del bancone storico e mi hanno assicurato che si è trattato solo di un problema tecnico che ha portato alla riduzione di orario di un’ora. Solo che nella convenzione non c’è scritto nulla sul bancone: la precedente giunta non ci ha pensato».
Infine il mercatino vintage tanto contestato: «Trovo vergognoso che Zampieri, Dalla Vecchia e soprattutto l’allora assessore alla Cultura Colasio, per anni non abbiano aperto bocca per tutelare Prato della Valle dal Botellon, piuttosto che piazza delle Erbe dai centri sociali che hanno fatto concerti e manifestazioni non autorizzate. Tutti zitti, magari in cambio di qualche consensucolo elettorale. Questa è l’ipocrisia della sinistra padovana», conclude l’assessore al Patrimonio.
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