Pedrocchi, i canti dei goliardi per celebrare l’8 febbraio

Una ricorrenza che si ripete e una tradizione che continua nel tempo: ieri la commemorazione per l’8 febbraio 1848, storica data dell’insurrezione contro gli austriaci che nella nostra città ha...
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - GOLIARDI AL PEDROCCHI. AL CENTRO NUOVO TRIBUNO ALVISE PAOLUCCI
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - GOLIARDI AL PEDROCCHI. AL CENTRO NUOVO TRIBUNO ALVISE PAOLUCCI

Una ricorrenza che si ripete e una tradizione che continua nel tempo: ieri la commemorazione per l’8 febbraio 1848, storica data dell’insurrezione contro gli austriaci che nella nostra città ha lasciato ferite ancora aperte. Non solo nel ricordo degli universitari uccisi (a cui si aggiungono 73 studenti e 4 professori espulsi) ma anche nelle mura del caffè Pedrocchi, dove è ancora visibile il foro scavato da un proiettile austriaco, esploso contro gli studenti in rivolta. Proprio lì, ieri, la goliardia ha voluto ricordare l’episodio in modo simbolico, radunandosi per deporre una corona d’alloro e intonare l’inno degli universitari, il così detto “Di canti di gioia”. Un momento di commemorazione e di festa, celebrato con la solennità richiesta ma anche con la spensieratezza e l’allegria tipiche dei raduni goliardici. Come ogni anno, al coro dei padovani si sono uniti goliardi arrivati da tutta Italia: non solo da Ferrara o Bologna, ma anche Torino, Firenze, Perugia, Roma e Salerno. Hanno invaso prima l’università e poi il Pedrocchi, riversandosi infine in piazza Dei Signori per la grande festa. Sempre ieri, nel cortile di Palazzo Bo, è stato eletto il nuovo tribuno della goliardia padovana: è Alvise Paolucci, in arte “Baffo”, 24enne studente di Farmacia. L’elezione è arrivata, dice, in modo inaspettato, ed è stata degnamente accolta con un calice di spritz da un litro circa. Come in occasione di ogni 8 febbraio, infine, non sono mancati scherzetti e bravate durante la notte: quest’anno sono state coperte le nudità delle statue cittadine ad opera della Sovgp, ovvero gli specialisti oscurantisti di vergogne e grazie patavini. Un blitz ispirato dalla recente vicenda delle statue nude dei musei capitolini a Roma coperte per la visita del presidente iraniano Hassan Rouhani.

Silvia Quaranta

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