Per i morosi della mensa arriva la riscossione coatta

Limena, cartelle esattoriali in partenza per i 70 che hanno debiti con le scuole L’assessore Tonazzo: «Aiutiamo chi ha bisogno, per gli altri nessuna clemenza»
Di Cristina Salvato

LIMENA. Il Comune va alla riscossione coatta dei debiti della mensa scolastica ancora non pagati: visto che i richiami bonari non sono serviti, alle settanta famiglie che devono saldare - del tutto o in parte - i pasti consumati dai figli arriveranno a breve le cartelle esattoriali. O così o il Comune dovrà accollarsi i tredicimila euro che questi genitori distratti o poco educati non hanno pagato. Si va da debiti di 5 euro fino alla famiglia che ha collezionato 1.200 euro di insoluti. Pressoché metà dei debitori è italiana e l'altra straniera, con una leggera predominanza delle famiglie non italiane, che hanno accumulato anche i debiti maggiori.

«Preoccupano soprattutto coloro che, indebitati in maniera importante, non rispondono in alcun modo alle sollecitazioni degli uffici», dichiara l’assessore all’Istruzione Stefano Tonazzo. «Non ci sarà quindi alcuna clemenza per le morosità non pagate senza alcuna giustificazione: abbiamo sempre reso noto che chi ha difficoltà può passare tranquillamente in municipio e sottoporci la propria situazione economica. I casi di disagio, di cui siamo a conoscenza, sono infatti già aiutati nel pagamento dei buoni pasto e non ci siamo mai tirati indietro nell'aiutare qualcuno». Gli alunni che consumano i pasti a scuola sono un centinaio alla materna il Melograno, 230 alla elementare Manzoni. Il buono pasto costa da quattro anni sempre 4,99 euro e non ha subito aumenti. «Ovviamente ai piccoli continuerà a essere garantito il pasto a scuola senza alcuna preclusione né discriminazione», prosegue l'assessore Tonazzo, «ma ai genitori insolventi giungeranno a breve ingiunzioni di pagamento, ganasce fiscali e quant’altro sia in nostro potere applicare per rientrare dall’importante debito contratto, che altrimenti dovremmo accollarci come Comune. Non è corretto nei confronti di chi paga regolarmente tollerare simili comportamenti illeciti e poco rispettosi nei confronti del resto della collettività: la mensa è un servizio e va pagata. Abbiamo già fatto ricorso, in passato, a questo sistema, con il quale siamo riusciti a rientrare da debiti che non venivano pagati da ben tre anni».

Alle famiglie che non hanno provveduto a saldare i pagamenti entro il 10 marzo (scadenza ultima fissata per mettersi in regola e scongiurare la riscossione coatta) arriveranno quindi le ingiunzioni di pagamento recapitate dalla società Abaco: dal 2012, per precisa volontà politica, il Comune di Limena, infatti, ha estromesso la meno “umana” Equitalia dalla riscossione delle tasse comunali arretrate.

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