Per via Gradenigo un restyling da 500 mila euro

PORTELLO. Un investimento di mezzo milione di euro per rifare il look a via Gradenigo. L’assessore alle manutenzioni, Andrea Micalizzi, ha presentato il progetto esecutivo al Portello, pronto a...
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PORTA PORTELLO
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PORTA PORTELLO

PORTELLO. Un investimento di mezzo milione di euro per rifare il look a via Gradenigo. L’assessore alle manutenzioni, Andrea Micalizzi, ha presentato il progetto esecutivo al Portello, pronto a partire prima dell’estate: alberi, parcheggi, illuminazione e riordino della viabilità per restituire la via alla sua bellezza, all’ombra delle mura del Cinquecento. «Si tratta di un intervento importante», spiega Micalizzi, «per il quale abbiamo lavorato in sintonia con la Soprintendenza e il Comitato Mura».

Quattro i punti decisivi. Il primo riguarda il verde. «Manterremo gli alberi più importanti e ne pianteremo 13 nuovi con sede protetta, che significa alberi con il loro spazio vitale, pensati apposta per non intralciare il marciapiede o i parcheggi». Due, parcheggi: «saranno una cinquantina i nuovi posti auto, tutti ordinati dalla parte opposta delle mura». Tre, viabilità: «eliminiamo il caos attuale. La strada sarà a senso unico (direzione Portello), eccetto nel tratto iniziale dall’imbocco di via Ognissanti e fino a via Stella, dove ci sono le scuole. Ci sarà una ciclabile che correrà lungo le mura e sarà realizzata con materiali di pregio, tanto più che proprio questa cinta muraria sarà restaurata con il bando delle periferie».

Infine illuminazione completamente nuova. Con il progetto di via Gradenigo si conclude anche la parte di arredo che l’ex amministrazione Bitonci non aveva mai completato. «Panchine», aggiunge Micalizzi, «allacciamenti elettrici per mercati e manifestazioni; dissuasori davanti alla porta. Quest’ultimo è un suggerimento raccolto dall’assemblea con i residenti per regolamentare bici e pedoni che escono in modo disordinato e a volte pericoloso. Un successo di metodo: non vogliamo calare dall’alto i progetti per la città, ma li condividiamo il più possibile».

Elvira Scigliano

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