Peraga, donato al Comune il rudere che bloccò la rotatoria

VIGONZA. Lorenzo Pavanello ha lasciato in eredità al Comune i resti diroccati del complesso della villa di famiglia sul trivio di Peraga. I ruderi fanno parte del complesso della villa già Badoer Boldù, risalente al XVII secolo, e non possono essere abbattuti poiché negli anni 2000 tutto fu vincolato dal Ministero per i beni culturali in seguito alla richiesta di Lorenzo e Giuseppe Pavanello. I fratelli si opponevano alla demolizione richiesta dal Comune che voleva liberare l'area per realizzarvi una grande rotatoria eliminando il semaforo su via Bonaventura-via Marconi. La vicenda, all'epoca, suscitò clamore perché andò a finire che la rotatoria non si fece: la Provincia la giudicò troppo piccola. Solo due anni fa il sindaco Nunzio Tacchetto riuscì a strappare l'ok nonostante le ridotte dimensioni del rondò, ma fu necessario spostare il ponte sul Tergola. Nel frattempo il Comune ha dovuto emettere l'ordinanza di messa in sicurezza visto che il rudere franava su via Bonaventura mettendo a rischio i veicoli in transito.
Oggi i resti non sono più visibili, coperti come sono da un telone. Dopo tante controversie, adesso il manufatto diroccato dell'antica villa viene donato al Comune attraverso il testamento stilato di suo pugno da Lorenzo Pavanello, morto a novembre del 2016 a 84 anni. Lo ha comunicato il sindaco nell'ultimo Consiglio comunale. «Ringraziamo la famiglia ma stiamo valutando se accettare il lascito», ha affermato Tacchetto, «vogliamo prima capire se la Soprintendenza intende accollarsi il restauro visto che pose il vincolo. I costi sono alquanto elevati per il nostro bilancio». (g.a.)
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