Perquisizione al Due Palazzi, sanzioni alla coop Giotto

I controlli nel carcere effettuati da 140 uomini dopo alcune segnalazioni. Riscontrate violazioni di natura amministrativa nel laboratorio di pasticceria 
GENESIN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CAMERA PENALE ALLA CASA DI RECLUSIONE
GENESIN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CAMERA PENALE ALLA CASA DI RECLUSIONE



Appena 1,6 grammi di marijuana trovati in qualche cella con un porta sim card vuoto. E, nel laboratorio gestito dalla pasticceria Giotto, riscontrato il mancato rispetto del protocollo previsto per garantire sicurezza e igiene negli alimenti in particolare nella fase di preparazione, lavorazione e confezionamento dei prodotti. Il che si tradurrà in una serie di sanzioni amministrative a carico del presidente della coop Nicola Boscoletto. Ecco il bilancio della maxi-blitz messo a segno sabato tra le 15 e le 20 nella casa di reclusione Due Palazzi in seguito a un decreto di perquisizione ordinato dal procuratore aggiunto Valeria Sanzari e dal pm Sergio Dini.

L’operazione

La procura ha fatto scattare l’operazione in seguito ad alcune segnalazioni che hanno portato all’apertura di un’inchiesta a carico di ignoti: c’era il sospetto che la droga continuasse a circolare nel penitenziario al centro di un’indagine nel luglio 2014. Indagine che aveva portato a una valanga di arresti (tra detenuti, agenti e conniventi esterni tra cui un legale) e alla scoperta di una struttura-colabrodo dove entrava di tutto (dagli stupefacenti ai cellulari per comunicare con l’esterno in totale libertà). In più tra i reclusi, esponenti della camorra e della Sacra corona unita erano pronti a dare ordini ai sodali del loro gruppo criminale. Da allora a oggi ci sono stati altri procedimenti penali con il ritrovamento sempre di droga, di qualche cellulare e scheda sim con chiavette usb. Così sono stati messi in campo ben 140 tra uomini e donne appartenenti a Polizia con unità cinofile, Squadra mobile, Carabinieri del Nas e del Reparto operativo, i reparti specializzati di Trento e Tolmezzo della polizia penitenziaria, agenti del Reparto mobile della polizia e la polizia giudiziaria, tutti coordinati dal generale di Brigata della Polizia penitenziaria Lorenzo Silvestrelli, comandante dell’Ufficio sicurezza del Provveditorato alle carceri del Triveneto. Al setaccio sono passate alcune sezioni, in particolare quella al quinto piano, dove si trovano i detenuti sottoposti al regime di massima sicurezza. È qui che, fino al 2014, alcuni detenuti pagavano e ottenevano quello che volevano. Anche altri piani sono stati perquisiti, come la biblioteca, gli spazi utilizzati dalla redazione della rivista Ristretti Orizzonti, altre stanze adibite a laboratori e aule di studio, alcuni uffici e aree della Penitenziaria, altri spazi comuni e i laboratori al piano terra della pasticceria Giotto, insieme al call center nel quale lavorano i reclusi per alcune aziende (tra queste l’Azienda ospedaliera).

Il bilancio

Ieri il generale Silvestrelli ha consegnato in procura il rapporto sulla giornata. Positivi i risultati: solo minimi quantitativi di marijuana sequestrati. Segno – confermano in procura – che i controlli hanno sortito gli effetti sperati. E le violazioni di tipo amministrativo riscontrate nel laboratorio della coop Giotto? Si tratta del mancato rispetto del cosiddetto manuale di autocontrollo o manuale Haccp che contiene le indicazioni per prevenire e risolvere i rischi alimentari in ogni fase del processo produttivo. Violazioni amministrative . —

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