Perse il testicolo, medici nei guai

Rischiano il processo gli urologi Luca Pizzol e Giuseppe Mostaccio
CARRAI - COMMEMORAZIONE IN TRIBUNALE. DA SIN: STUCCILLI MATTEO, PAOLO LUCA, SERGIO DINI
CARRAI - COMMEMORAZIONE IN TRIBUNALE. DA SIN: STUCCILLI MATTEO, PAOLO LUCA, SERGIO DINI

ESTE. Lesioni personali con circostanze aggravanti. E’ l’accusa che il pubblico ministero Sergio Dini muove a due medici urologi dell’Usl 17. E’ di pochi giorni fa la richiesta di rinvio a giudizio per Luca Pizzol, 42 anni (difeso dall’avvocato Andrea Biasia) e Giuseppe Mostaccio, 43 anni (difeso da Carlo Umberto Montagna). I fatti che vengono loro contestati accadono nel novembre 2008. Un quindicenne di Stanghella si rivolge all’ospedale dopo aver preso una botta ai testicoli giocando a basket. Pizzol, avuta la disponibilità dei referti radiologici, valutava non urgente e dunque differibile la consulenza specialistica ed ogni altro intervento sul paziente. Mostaccio, lo stesso giorno non valutava in modo appropriato la situazione sanitaria del giovane paziente (inviato dal dottor Rossetti) disponendo solo un ulteriore controllo ecografico nei giorni successivi. Nonostante due giorni dopo il collega Cleanthous Euripides avesse richiesto una visita urologica urgente, di nuovo la rinviava a successiva ulteriore ecografia di controllo senza assumere alcuna iniziativa terapeutica.

Secondo la tesi del pm da tali comportamenti omissivi e inadeguati derivava un infarto emorragico del testicolo destro, che rendeva necessaria l’asportazione chirurgica dello stesso, sette giorni dopo la prima visita. Un’operazione che ha portato al conseguente indebolimento permanente dell’apparato riproduttivo e estetico del ragazzo. La procura si è avvalsa come fonti di prova della denuncia sporta dai genitori nel febbraio del 2009 e dalla consulenza tecnica medico-legale della professoressa Anna Aprile e dal dottor Massimo Dal Bianco. Ora la richiesta del pm è stata inoltrata al Gip che deciderà se mandare o meno i due medici a processo.

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