Perseguitava i titolari del kebab rischia il processo per stalking

Il 52enne di Corte da tre giorni è ricoverato per curare la dipendenza dall’alcol La guerra ai negozianti e la resistenza ai carabinieri gli sono già costate un arresto
POLETTO - FOTOPIRAN - PIOVE DI SACCO - NEGOZIO KEBAB CORTE DI PIOVE DI SACCO
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Da tre giorni è ricoverato in una comunità nel Trevigiano per cercare di curare la dipendenza dall’alcol e uscire dalla situazione di disagio che gli crea tanti guai. Ma intanto il pubblico ministero padovano Roberto Piccione ha chiuso l’inchiesta a suo carico per i reati di stalking continuato, lesioni volontarie aggravate (tentate e consumate), atti osceni, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale, e, tanto per non farsi mancare nulla, porto in luogo pubblico di un coltello senza giustificato motivo. Rischia il processo Sandro detto Dudu Giraldin, 52 enne residente a Corte di Piove di Sacco, difeso dal penalista Giorgio Zecchin.

la vicenda

Giraldin è protagonista di una vera e propria “saga” con una coppia di origine marocchina titolare di un “Kebab” situato nel centro della frazione in via Provinciale. E a due passi dal bar frequentato abitualmente dal piovese che, lo scorso 29 ottobre, era anche stato arrestato in condizioni psico-fisiche piuttosto alterate dopo aver aggredito i coniugi per ben tre volte, nell’arco di pochi giorni. Il 25 ottobre Giraldin aveva fatto irruzione nel locale, cercando di litigare con il titolare che, dopo essere stato malmenato (la vittima ha denunciato un tentativo di strangolamento), era finito al Pronto soccorso. La prognosi di cinque giorni. E come se non bastasse all’arrivo delle forze dell’ordine, allertati dai due titolari, Giraldin se l’era presa anche con il vicebrigadiere e il carabiniere intervenuti urlando frasi offensive («pezzi di m...., io vi sparo, vi ammazzo») cercando di colpirli. Una notte di sonno non lo aveva calmato. L’indomani, impugnando un coltello da cucina, aveva di nuovo aggredito l’uomo senza per fortuna riuscire a ferirlo. Il 30, invece, davanti alla moglie e al figlio (minorenne) si era abbassato i pantaloni mostrando i genitali. E prima aveva danneggiato la vetrina del locale con un lucchetto usato, il 12 ottobre precedente, per colpire sempre il titolare.

Lo stalking

La persecuzione, in realtà, era iniziata ben prima, almeno a giugno. Marito e moglie hanno denunciato che fin dall’inizio dell’estate Giraldin aveva cominciato a minacciarli di morte («chiamerò i miei cugini e vi ammazzo, se non oggi domani» e ancora «tu e tuo marito siete morti che camminano»), aspettandoli davanti al locale dopo aver fatto “il pieno” al bar. In qualche occasione avrebbe mostrato dei coltelli al punto da costringere la coppia a cambiare abitudini di vita e a modificare il percorso stradale per raggiungere il locale nel timore di essere seguiti da Giraldin che forse, sta “pagando” un’esistenza vissuta ai margini. —

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