«Piazza Barbato è diventata pericolosa»

Ponte di Brenta: dopo l’aggressione al tabaccaio, i negozianti chiedono maggiori controlli serali e più illuminazione
PIEROBON - LUOGO AGGRESSIONE TABACCAIO PONTE DI BRENTA
PIEROBON - LUOGO AGGRESSIONE TABACCAIO PONTE DI BRENTA

BRENTA. I commercianti di Ponte di Brenta, riuniti nell’associazione «Al Ponte», si stringono intorno al loro collega Enrico Ferri, brutalmente aggredito per 50 euro lunedì scorso dopo la chiusura del negozio, all’uscita dalla sua tabaccheria. Ma mettono anche i puntini sulle “i” riaprendo il capitolo sicurezza. «La questione è stata già posta con forza lo scorso novembre al Comune ed al Cdq», ricorda Lidia Kobal, portavoce dell’associazione.

«Abbiamo chiesto maggiore controllo delle forze dell’ordine; la presenza dei vigili per allontanare gli elemosinanti di piazza Barbato che chiedono la carità con insistenza e modi intimidatori spingendosi fin dentro i negozi». L’aggressione a Ferri non è un fatto isolato. I commercianti infatti ricordano che «un paio d’anni fa è successa la stessa cosa al negoziante vicino alla tabaccheria». Il nodo da sciogliere è il parcheggio della piazza: «non è a pagamento ma a disco orario (di due ore) – aggiunge la Kobal - e all’apertura delle attività, tutte dopo le 9 del mattino, è già saturo. Ad usare la sosta gratuita sono soprattutto i pazienti dell’avviato centro medico di via Bravi».

Poco distante, di fronte a Villa Breda, c’è un altro parcheggio, anche questo «già pieno fin dalle prime ore della giornata perché usato da chi va a lavorare in centro e lascia l’auto prima di salire sul bus». La conclusione dei commercianti del rione è che, gioco forza, sono loro a doversi arrangiare. «Siamo costretti - scandiscono - a parcheggiare nelle strade interne, come via delle Ceramiche, che sono illuminate ed abitate ma lontane dai negozi oppure, se troviamo posto al parcheggio, dobbiamo ricordarci del disco orario di due ore. il chè significa spesso dovremmo lasciare la trattativa e il cliente per sistemare il disco orario, sperando nello stellone della fortuna per non prendere la multa». La sera, dopo la chiusura, per ciascuno si ripresenta il momento di andare a “recuperare” l’auto e «sentiamo tutti il pericolo di aggressione, anche se non abbiamo con noi l’incasso della giornata, ma per i malintenzionati siamo diventati un bersaglio sicuro».

Per la maggior parte delle botteghe c’è una soluzione, che la Kobal ha già esposto a Comune ed Aps: «riservare un’area del parcheggio di piazza Barbato, con una decina di posti, a noi commercianti. Siamo disponibili a pagare una quota ragionevole. Invece tra regolamenti e timori di creare un precedente, dopo le insistenze dell'assessore Marta Dalla Vecchia, Aps ci ha proposto un costo mensile di 50 euro che riteniamo eccessivo e non rispettoso della crisi che viviamo in tempi così magri e, soprattutto, della nostra sicurezza personale».

Elvira Scigliano

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