Piazzata una trappola con laccio, denunciato bracconiere di 75 anni

Scoperto in flagranza: «Volevo solo difendere il mio orto dagli animali selvatici». Rischia fino a 3 anni di carcere 

CINTO euganeo

«Volevo solo difendere il mio orto dagli animali selvatici che mi rovinano tutto». Si è giustificato così il pensionato di 75 anni di Cinto Euganeo colto in flagranza, alle prime luci dell’alba di domenica scorsa dai carabinieri forestali in località Pedevenda, mentre sistemava un laccio metallico ancorato al tronco di un ulivo sul versante sud del Monte Venda, molto probabilmente per catturare i cinghiali.

denuncia

A denunciare ai carabinieri la presenza di alcuni lacci tra il bosco era stata sabato mattina un’escursionista che mentre era a passeggio con il suo cane, poco lontano da Casa Marina, il centro di educazione ambientale del Parco Colli sul versante sud del Monte Venda, si era accorta che vicino alla trappola c’era la carcassa di una volpe in avanzato stato di decomposizione e il manto e le interiora di un cinghiale da poco scuoiato. I carabinieri forestali delle stazioni di Montegrotto e Monselice hanno organizzato gli appostamenti intorno all’area indicata dalla escursionista. Non hanno dovuto attendere tanto per vedere arrivare il pensionato che, accertato che non c’era nessuna cattura, si è soffermato a sistemare e a rinforzare il cappio.

ammissione

Sorpreso dai militari non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità. Nelle vicinanze c’era ancora la volpe morta che emanava un odore nauseabondo. In accordo con il dirigente del Servizio di Igiene urbana veterinaria dell’Usl6 Euganea, i carabinieri dopo averla fotografata l’hanno sotterrata sul posto. Le immagini saranno ora valutate dagli esperti in necroscopia al fine di poter stabilire se l’animale è morto per soffocamento. Per ora all’anziano bracconiere, che è stato denunciato in stato di libertà, vengono contestati i reati di utilizzo di mezzi di caccia non consentiti all’interno dell’area protetta del Parco Regionale dei Colli Euganei e il tentativo di uccisione di animale.

ipotesi di reato

La posizione potrebbe aggravarsi se verrà dimostrato il nesso casuale tra la morte della volpe e il laccio metallico che è stato posto sotto sequestro. In quel caso potrebbe ravvisarsi anche il reato di maltrattamento di animali (art. 544-bis del Codice penale) che prevede da 4 mesi a 3 anni di reclusione.

I Forestali escludono che l’intento dell’uomo fosse quello di catturale la lupa Cecilia che è stata avvistata ormai un paio di mesi fa nella zona di confine tra i comuni di Baone e Arquà Petrarca. Da quando è stata accertata la presenza del lupo sugli Euganei, i carabinieri hanno intensificato i controlli, anche notturni, con l’obiettivo di garantire la massima salvaguardia e tutela dell’esemplare di canide particolarmente protetto e che non si è ancora potuto appurare con certezza se ci siano in zona altri esemplari. —



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