Piazzetta Gasparotto è rinata, in centinaia allo spettacolo di Celestini

In massa per lo spettacolo anti-degrado di Ascanio Celestini, organizzato dall'associazione Mimosa. Una vittoria anche per Andrea Rebora che da due si batte per il suo bar Metropolis
PIENONE Ascanio Celestini in piazzetta Gasparotto
PIENONE Ascanio Celestini in piazzetta Gasparotto
PADOVA. Lo sfondo di piazzetta Gasparotto, con i suoi giri di spaccio e il marchio del degrado, è la criniera indomita di un leone: Andrea Rebora, ligure di nascita e milanese d'adozione, approdato a Padova. Da due si batte per la piazza che ospita il suo locale, il bar Metropolis. Ha cacciato i pusher e allontanato le ragazzine quasi adolescenti pronte a vendere sesso un tanto al chilo per una dose di morte.


Ha denunciato e urlato i guai della piazza e i suoi rovesci economici. Ci ha rimesso con vandalismi e intimidazioni. All'ultima riunione con i comitati, di fronte al questore Savina e all'assessore alla sicurezza Carrai, è stato lungamente applaudito dagli altri commercianti. Ieri sera al suo fianco c'era Mimosa, l'associazione che ha portato in piazza il teatro irriverente di Ascanio Celestini, attirando un gran pubblico. Nello spaccato tra via Valeri e corso del Popolo, tutto pulito: poco prima gli organizzatori avevano raccolto le siringhe. Rebora era lì a far da mangiare e versare da bere sperando di aver lanciato un'ancora. Perché gli altri giorni la piazzetta rema contro l'ondata di droga e dei disperati che la usano come ostello e fogna.


«Da due anni presento progetti - è lo sfogo del barista - L'assessore Dalla Vecchia mi ha messo alla porta, le associazioni di categoria latitano, il comandante dei vigili non ha tempo. L'altra sera mi è toccato far da palo perché non si riprendessero un panetto di cocaina. Risultato? Non ho visto nessuno e il mattino dopo il cestino era scardinato. Quando i debiti mi avranno mangiato andrò via, per ora il mio unico grazie va al proprietario».


Soddisfatta del grande afflusso di pubblico l'associazione Mimosa, che ha organizzato, autofinanziandolo, lo show di Celestini. "L'iniziativa si inserisce in un più ampio progetto denominato “La Città Partecipata” progetto di rivitalizzazione e riqualificazione sociale dell'area adiacente la stazione di Padova - spiega Barbara Maculan, presidente dell'associazione - E' proprio in quest'area della nostra città che dal 2008 oltre all'associazione Mimosa, Banca Etica, il Comune di Padova, Confesercenti, Coop Adriatica e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo collaborano in un'ottica di partecipazione nella gestione di un territorio considerato problematico ed a rischio abbandono. Quello della rivitalizzazione culturale dell'area è un'azione, a cui si accompagnano altre a livello sociale e commerciale: dagli interventi sociali con le persone a rischio emarginazione che gravitano nell'area agli interventi di rivitalizzazione commerciale come l'insediamento del primo Farmers' market padovano in piazza de Gasperi e l'adozione commerciale di esercizi stranieri".

Allo spettacolo di ieri sera se ne aggiungeranno altri due: lunedì 6 giugno alle 21.30 sempre in piazzetta Gasparotto andrà in scena "Un nuovo mondo è possibile" con Luca Bassanese (cantautore vicentino di grande talento) e Domenico Finiguerra (sindaco di Cassinetta – un comune della provincia di Milano - dove è stato approvato un piano regolatore che bloccava i terreni edificabili). E ancora giovedì 9 giugno alle 21 in Valeri la Compagnia dei laboratori creativi dei Servizi sociali del Comune metterà in scena "La Base de Tuto" una commedia in dialetto veneziano testo originale di Giacinto Gallin, per la regia di Gaetano Rampin.

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