Piazzetta Gasparotto, liceali offrono sesso per uno spinello

PADOVA. Si lasciano sfiorare da mani estranee per una dose di fumo. Lasciano che quelle mani violino la loro giovinezza per pochi momenti di esaltazione da stupefacente. Ammiccano con minigonne sfrontate permettendo che il loro corpo ancora acerbo accolga il temporaneo piacere degli spacciatori. Accade in piazzetta Gasparotto, da alcune settimane crocevia di sesso e droga tra corso del Popolo e via Valeri. Dominio dei pusher magrebini, tra i 25 e i 35 anni, alcuni volti noti, altri mai visti. Tutti con le tasche gonfie di marijuana e cocaina, si spostano veloci sulle biciclette e vendono senza sosta dalle 17 fino a notte fonda.
A comprare ragazzi, ma soprattutto ragazze, sempre più giovani. Impudenti liceali, appena uscite dalla pubertà, disposte a tutto per valicare i limiti della trasgressione, per lo più motivate da un garbuglio di incosciente sconsideratezza. La paghetta non basta, quelle spese non possono essere giustificate a mamma e papà e, allora, non resta che il proprio corpo per pagare il vizio.
Un residente, mercoledì pomeriggio, ha scattato alcune foto dalla finestra: in soli 120 minuti si perde il conto dei clienti che si imbucano nell’angolo della censura, dove si distribuisce morte e si consuma sesso con adolescenti. Si vedono ragazzine entrare nella piazza, avvicinarsi alla sentinella di turno e appartarsi nell’angolo. «Da quando è andato via il bar Metropolis», riferiscono i residenti di uno dei condomini di corso del Popolo, che sbircia la piazza dalle finestre, «la situazione è fuori controllo: vediamo ragazze appena adolescenti “limonare” con gli spacciatori, mettono loro le mani sotto le magliette e sotto le gonne, è scandaloso».
Poco dopo la chiusura del locale di Andrea Rebora, presidio antidegrado e delinquenza, si fronteggiavano bande di nigeriani e magrebini, forse per spartirsi il territorio. «Adesso invece li vediamo parlare», aggiunge l’amministratore condominiale del palazzo, «si vede che hanno trovato un accordo. Rivediamo le stesse persone di tre anni fa, quando la piazza era un letamaio. Intanto abbiamo avvisato la polizia e stiamo preparando un esposto da depositare in questura». Alcuni accorgimenti li hanno già messi in campo: «Abbiamo installato una telecamera sul portoncino d’ingresso», riferisce l’amministratore, «la differenza l’abbiamo vista subito: i pusher sanno distinguere una telecamera vera da una falsa e se ne tengono alla larga». Non solo. Uno dei condomini sta vagliando la possibilità di mettere una webcam alla finestra e caricare on line gli scandali della piazza. «Chiediamo che piazzetta Gasparotto sia chiusa con cancelli», scandisce l’amministratore, «va benissimo finchè è usata per spettacoli, anche quelli etnici, ma lo spaccio va tenuto lontano. Ringraziamo i poliziotti di quartiere e il vigili che passano anche due-tre volte al giorno, ma purtroppo sempre di mattina quando non serve».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova