Picchia la compagna incinta, arrestato

Brutale pestaggio al viso. Era già finito in carcere perché aveva riempito di botte anche la ex
FONTANIVA. Accecato dalla gelosia, si scaraventa contro la compagna in dolce attesa e la colpisce al viso, spedendola all'ospedale. L'ennesimo episodio di violenza su una donna domenica all’alba: i carabinieri di Cittadella hanno stretto le manette ai polsi del rumeno Iulian Constantin Pricop, 28 anni, operaio già noto alle forze dell’ordine e di fatto senza fissa dimora, con precedenti di violenza contro le donne e i suoi familiari. L'allarme è scattato alle 5 di domenica, quando al 112 è arrivata la chiamata della compagna di Pricop che diceva di essere stata colpita dal convivente, con cui da un mese vive in auto. I militari hanno trovato la 26enne, incinta - le restano ancora poche settimane di gravidanza - con il volto pieno di lividi; si lamentava per dolori alla bocca e allo zigomo destro. La donna ha raccontato che l’uomo si era scagliato contro di lei, senza che nulla ne avesse innescato la rabbia, e poi è fuggito a bordo della sua Toyota Yaris. I carabinieri hanno chiesto l'intervento dei sanitari del 118 e poi, assicurata l'assistenza alla futura mamma, si sono messi in caccia.


Hanno trovato Pricop poco dopo: se ne stava da solo in macchina a dormire. Alle forze dell'ordine ha spiegato di aver "solo" sferrato due schiaffi alla compagna. Ma il referto medico ha tolto ogni dubbio: i colpi subiti hanno provocato alla donna lesioni guaribili in ben 40 giorni. Pricop è perciò stato arrestato e ora si trova ai domiciliari a casa di parenti in attesa dell'udienza.


Non è la prima volta che Pricop si macchia di simili fatti. Qualche anno fa era finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver tentato di strangolare l'allora compagna, dopo continui litigi in famiglia, e con il sospetto di aver dato fuoco ai mobili della camera da letto. Anche in quel caso la tragedia era stata sfiorata. All'epoca il giudice lo aveva condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione. Era uscito dal carcere il 27 luglio scorso grazie a un provvedimento del giudice di Sorveglianza. Tornato a casa, ci è ricascato: ha aggredito e picchiato la nuova compagna, incinta. Un film già visto tra il 2008 ed il 2013 quando vittima sempre della sua violenza fisica e verbale era stata una precedente convivente, anche il quel caso incinta. Ecco perché sono scattate di nuovo le manette per Pricop, arrestato per il reato di maltrattamenti.


Ieri il processo per direttissima davanti al giudice padovano Chiara Bitozzi. Ma l’udienza è slittata al 6 novembre per “termini a difesa”: il legale d’ufficio ha chiesto - a norma di legge- il tempo per studiare gli atti processuali. Intanto è emerso che Pricop era stato condannato a 5 anni di carcere anche per il tentato incendio risalente al 22 febbraio 2014 e per i maltrattamenti all’ex. In carcere si era comportato bene, tanto da guadagnarsi i 45 giorni di liberazione anticipata previsti dall’ordinamento penitenziario. Poi, complice la sospensione dell’esecuzione della pena per 2 anni 9 mesi e 20 giorni, Pricop è di fatto tornato libero. Ieri il giudice ha deciso di spedirlo ai domiciliari anziché dietro le barre: niente carcere nel caso in cui si preveda che all’imputato possa essere inflitta una pena non superiore a 3 anni. È una delle norme contenute nel decreto legge numero 92, entrato in vigore il 28 giugno 2014 con l’obiettivo di risolvere il problema del sovraffolamento delle carceri.
(s.b.)


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