«Piccola Sara, hai riunito tanti cuori buoni»

Una bara bianca, minuscola, che quasi scompare nell’abbraccio dei due necrofori che la estraggono con delicatezza dall’enorme carro funebre bianco posteggiato nel piazzale della chiesa, gremito di gente. Un feretro piccolo piccolo che desta un’angoscia enorme. È in questo contrasto che ieri pomeriggio, a San Cosma, si è vissuto l’estremo saluto a Sara Retani, creaturina di quindici mesi spirata dopo 82 giorni di angoscia, speranza e paura vissuti in Rianimazione a Padova.
Il miracolo non c’è stato, i suoi occhioni si sono chiusi per sempre. O invece sì, secondo il celebrante, c’è stato: «Cara Sara, hai fatto dei miracoli inaspettati» ha detto don Federico Giacomin, direttore di Villa Immacolata ed amico di famiglia rivolgendosi ai tantissimi fedeli presenti «Hai trovato dei cuori buoni e messo assieme la bontà. La famiglia è diventata più grande attorno a te». Anche intorno alla piccola bara bianca, coperta di rose candide e la scritta “La tua mamma, il tuo papà”.
La bimba è mancata nella notte tra il 7 e l’8 marzo nel reparto di Terapia intensiva pediatrica di Padova, dov’era ricoverata dopo il tragico schianto avvenuto il 14 dicembre in viale Tre Venezie. La mamma Elena Marchioro, che la stava portando all’asilo nido di Ca’ Oddo, ha trovato un camion che procedeva lento e l’ha sorpassato. In quel momento, ha raccontato, ha avuto un malore e l’auto priva di controllo si è schiantata contro una muretta di recinzione, rimbalzando poi di nuovo al centro della carreggiata. Lei ha avuto solo dei graffi, la piccola – assicurata al seggiolino – ha avuto il collo spezzato dal colpo di frusta. L’hanno rianimata sul posto, ma nulla ha potuto strapparla a un destino segnato sin da quel giorno.
L’evento ha provocato una grande emozione sia nella frazione monselicense dove abita il papà della bimba, Alex Retani piccolo impresario edile, che nella comunità di Valsanzibio, paese di origine della mamma. All’esterno della chiesa erano presenti delle cassettine per raccogliere fondi per il reparto dove Sara era ricoverata dallo scorso dicembre. Lo hanno voluto i genitori perché in quelle stanze, oltre alle cure mediche per la loro bimba, hanno trovato anche una nuova famiglia che si è presa cura di Sara e di loro in ogni modo.
Attorno al dolore dei famigliari si sono stretti don Claudio Zuin, arciprete di Conselve, padre Danilo, padre Luciano, il sindaco Francesco Lunghi, l’assessore Andrea Tasinato e il consigliere Franco De Angeli, residente nella frazione di San Cosma.
La funzione, officiata nella stessa chiesa in cui ad aprile di un anno fa Sara aveva ricevuto il Battesimo, si è conclusa, su richiesta dei genitori, senza parole e intenzioni espresse ad alta voce. Il silenzio ha detto tutto. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova