Pilota di droni, la nuova moda: aperta a Padova la prima scuola

Il corso inaugurale ha registrato il tutto esaurito, il costo delle lezioni va dai 360 ai 600 euro. Il project manager: "Non è solo svago, ma anche un’opportunità per trovare lavoro"
Pozzonovo, 07.08.2014 Volo di droni all'aviosuperfice ph. Zangirolami
Pozzonovo, 07.08.2014 Volo di droni all'aviosuperfice ph. Zangirolami

PADOVA. È tutta padovana la prima scuola di volo certificata per “apr”, aeromobili a pilotaggio remoto aperta all’aeroporto di via Sorio. Non solo droni, ma tutta una serie di dispositivi volanti che dalla scorsa primavera, in seguito ad una direttiva europea, necessita di una sorta di patentino per essere utilizzata, almeno a scopo professionale. Gli amatori, gli appassionati di modellismo che si divertono a pilotare come passatempo, possono continuare a farlo senza l’ansia di vedersi multati per il proprio gioiellino. «Al corso però si iscrive chiunque», spiega Federico Conforto, project manager della Flight Training Organization (Fto).

«Ci sono persone che si affacciano per la prima volta a questo settore» continua «che è appena nato e sta aprendo nuovi orizzonti, anche in termini di posti di lavoro; poi ci sono gli esperti, che nonostante conoscano già la materia a livello professionale, si sono scontrati con la nuova normativa, e ora, per lavorare, hanno bisogno del patentino; infine ci sono i modellisti, che magari non ambiscono a farne una professione ma desiderano imparare qualche nozione in più». Il primo corso parte a settembre, e gli organizzatori sono già in overbooking da dieci giorni: ben 48 iscritti. E il costo non è esattamente ridotto: da 360 euro (con lo sconto) a 600. C’è una parte teorica, che dura due weekend, e poi quella pratica (esattamente come per la patente dell’auto) la cui durata dipende dall’abilità del pilota. La Fto si occupa di formazione sia pratica che teorica: «per il momento» sostiene Conforto «siamo gli unici in Italia ad offrire entrambi i servizi, e in generale siamo stati i primi ad aprire una scuola certificata dall’Ente nazionale per l’aviazione civile».

Sul sito istituzionale (www.enac.gov.it) c’è l’elenco delle scuole riconosciute, tra cui infatti svetta quella padovana, perché l’ordine non è alfabetico ma segue un numero di matricola: chi prima apre, meglio alloggia. Alla sede dell’Fto, in via Sorio (all’aeroporto) c’è una classe, proprio come quelle di scuola, dove si tengono le lezioni di teoria, divise in due weekend. «Chi guida droni o apt» spiega ancora Federico Conforto «deve conoscere una serie di nozioni, sia pratiche che teoriche, molto simili a quelle di cui ha bisogno un pilota d’aereo, prime fra tutte esempio le regole dell’aria». Questi “dispositivi volanti” hanno forme e dimensioni molto varie: quelli più piccoli sembrano giocattoli, quelli dell’Aeronautica militare arrivano 8 metri di lunghezza, con un’apertura alare di quasi 15. E sono già ampiamente utilizzati in diversi campi lavorativi, che ora richiedono operatori specializzati e certificati. «Uno di questi» continua Conforto «è il settore energetico, dove i droni vengono usati per il controllo e la manutenzione dei pannelli fotovoltaici, delle pale eoliche, dei piloni e delle linee elettriche aeree».

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