Piomba in moto contro l’auto in manovra Muoiono il centauro e il passeggero

Scontro in piena notte a Codevigo, le vittime sono chioggiotte: un ispettore Actv e un pescatore, entrambi diretti al lavoro



Due vite spezzate all’alba del nuovo giorno. Ancora una volta l’asfalto della Ss 309 Romea si tinge del sangue delle vittime dell’ennesimo incidente stradale dagli esiti funesti. Era ancora buio quando la moto di Matteo Sgobbi, 35 anni di Chioggia, si è schiantata contro la fiancata destra della Peugeot 207 nella quale Zoillo Sartori, cinquantanovenne di Valli di Chioggia, viaggiava come passeggero. Entrambi si stavano recando ai rispettivi posti di lavoro. Il primo, un ispettore degli autobus per l’Actv, è spirato sul colpo. Il secondo, un pescatore lagunare, un paio d’ore dopo per arresto cardiaco all’ospedale di Padova, dove era arrivato con una corsa disperata dell’ambulanza.

L’incidente si è verificato alle 4.50 all’altezza del chilometro 99, in località Santa Margherita. La dinamica dell’accaduto, nella sua essenzialità, è stata ricostruita dalla Polizia stradale di Piove di Sacco i cui agenti si sono subito recati sul posto per i rilievi e la gestione del traffico. La fase degli accertamenti, grazie ai dettagli raccolti, permetterà di chiarire tutti gli aspetti di quella che comunque rimane una tragedia a tutti gli effetti.

Matteo Sgobbi, sicuramente a velocità sostenuta, si stava dirigendo a bordo della sua Bmw 1200 in direzione di Venezia per prendere servizio. Dal distributore della catena Ip, mentre stava transitando la moto, si è immessa in Romea, sempre in direzione di Venezia, l’auto con alla guida M.S., 65 anni di Chioggia, che con Sartore avrebbe dovuto recarsi in una delle valli per pescare e raccogliere lombrichi. L’impatto è avvenuto a centro carreggiata, con la moto che come un proiettile è andata a sfondare proprio lo sportello dal lato del passeggero. In teoria i due pescatori, vista la linea orizzontale continua sulla Ss 309, avrebbero dovuto immettersi nella corsia alla loro destra e invertire il senso di marcia solo nel primo punto possibile. Visto il traffico pressoché nullo, hanno invece tentato l’attraversamento della direttrice stradale non vedendo però la moto in arrivo. Se l’hanno invece vista sopraggiungere, non consapevoli della velocità elevata della stessa, hanno pensato erroneamente di riuscire a completare l’attraversamento in tempo utile.

È stato lo stesso automobilista a chiedere aiuto trascinandosi al bar della stazione di servizio. Insieme alla Polstrada, sul posto, sono arrivati a stretto giro anche i vigili del fuoco e i sanitari del Suem 118. Il conducente dell’auto, ancora cosciente, è stato portato all’ospedale di Piove di Sacco, mentre Sartori, estratto dai pompieri a fatica dalle lamiere contorte dell’abitacolo, è resistito fino a Padova dove poi è spirato. Solo la luce del sole, dopo quasi un’ora di inutili quanto pazienti ricerche, ha permesso di individuare il corpo di Sgobbi. Il centauro, sbalzato dalla sella, era volato per quasi un centinaio di metri fuori strada, finendo tra la soia coltivata nel terreno che si trova difronte al distributore.

Per la famiglia Sgobbi, funestata da un destino tutt’altro che clemente, si tratta dell’ennesimo drammatico lutto. Tanti anni fa Michela, una delle sorella di Matteo, era annegata nella zona di Rosolina. La mamma, Catia Mori, nel giugno di due anni fa è stata invece investita vicino a casa mentre era in bicicletta. Per papà Alberto e le sorelle Roberta e Alessandra ora inizia un nuovo calvario di dolore e sofferenza. Matteo Sgobbi, che abitava in uno delle palazzine di Borgo San Giovanni, lascia una compagna e un bambino piccolo.

Zoillo Sartori viveva invece nella piccola frazione di Valli di Chioggia, in un’abitazione di Strada dei 16 laghi. Per tanti anni aveva fatto il muratore ma ultimamente si era dedicato soprattutto alla pesca in laguna. Lascia la moglie Marisa e i figli Andre e Michele, di 20 e 26 anni.

Pesanti sono state le ripercussioni sul traffico lungo la Ss 309, rimasta chiusa fino alle 8 per consentire le operazioni di soccorso, i rilievi e la rimozione dei mezzi. Lunghe code, soprattutto di pendolari, si sono formate in entrambi i sensi di marcia con i mezzi che sono stati deviati sulla Sp 53 Arzeron, la stretta strada arginale che costeggia il fiume Brenta. La situazione viaria si è normalizzata solo verso le 9. —

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