«Piscine pronte a riaprire in estate ma il 20% dei gestori è in difficoltà»

Parla Dimitri Barbiero, presidente del Plebiscito: «I nostri protocolli sono già rigidi. Sapremo gestire le distanze»

PADOVA

«Ieri abbiamo riattivato tennis e paddle, siamo pronti con i personal trainer per riattivare le nostre palestre. Sempre ieri le arti marziali hanno ricevuto il placet dalla Federazione per gli allenamenti singoli in vista delle prossime gare. Siamo pronti a partire, piscine comprese». È fiducioso Dimitri Barbiero, il presidente del centro sportivo Plebiscito, che oltre alle piscine conta gli impianti di tennis e di paddle, la pista di pattinaggio su ghiaccio e le palestre. Barbiero è anche direttore del Centro sportivo 2000 e responsabile per Aquaria, a Piove di Sacco. Intorno ai tre stabilimenti ruotano più di 500 addetti: 300 al Plebiscito, 150 al Centro sportivo e 100 ad Aquaria.

Pronti a ripartire

«Appena riceviamo il via libera, noi partiamo – assicura Barbiero – Ci riteniamo pronti, a parte il pattinaggio su ghiaccio che secondo me è già proiettato per settembre-ottobre: l’ambiente è freddo e umido, gli atleti si allenano in gruppo, la Federazione sta rimborsando le gare fatte o da fare, abbonamenti e tessere associative. Insomma il palaghiaccio lo lasceremo chiuso finché non ci saranno chiari di luna migliori». Tutto il resto, invece, è prontissimo: «Tennis e paddle hanno ripreso ieri, per il tennis niente doppio, ma solo gare singole: altrimenti c’è il terrore che i giocatori, presi dall’enfasi del gioco, possano abbracciarsi. Anche gli allenamenti in palestra saranno contingentati: uno a uno, compresi quelli con l’istruttore. Per quanto riguarda le piscine la nostra grande fortuna sono gli spazi, in particolare quelli aperti del Plebiscito. Ci mancano ancora i protocolli per gli spogliatoi, per gestire la segreteria e naturalmente le docce, ma attendiamo fiduciosi le decisioni della politica. Siamo fiduciosi perché le docce in esterno sono già distanziate e fruibili e dunque potrebbero rivelarsi un’ottima soluzione».

un’estate in piscina

L’estate è alle porte e anche questa è giudicata una buona notizia: «Le piscine devono aprire perché siamo alle porte della stagione balneare e contiamo molto che le due cose saranno collegate – continua Barbiero – Siamo ponti a regolamentare gli ingressi con delle piazzole esterne, del resto sia al Plebiscito che al Centro 2000 il 30-40% è già regolamentato con ombrelloni e piazzole ben distanziate, idem a Piove. Sono prenotabili con la formula dell’abbonamento, anche online. Sempre online adesso è già possibile prenotare tennis e paddle. E siamo pronti anche agli ingressi separati. Per quanto riguarda la piscina come svago, siamo ugualmente preparati: i nostri ombrelloni al Plebiscito sono distanti ben 5 metri, la ragione era la riservatezza, useremo questa delicatezza a nostro vantaggio per la sicurezza. Inoltre tra cloro, disinfettanti, lotta contro la legionella, i funghi e i batteri, abbiamo già un protocollo in essere che, in Veneto, è tra quelli più severi. Sono sicuro che non dovremmo fare grandi sforzi per il Covid-19. Immaginiamo già la divisione degli spazi per clientela: famiglie con bambini; famiglie con ragazzi e adulti».

regole ancora confuse

Il nodo da sciogliere restano le regole, ancora confuse. «Il presidente Paolo Barelli, della Lega europea del nuoto – ricorda Barbiero – ha redatto un protocollo che ha tenuto conto anche delle nostre indicazioni: va benissimo che la Pellegrini torni in vasca, ma non senza protocolli sanitario».

I medici della Federazione hanno lavorato sodo e la collaborazione è sincronica: «Stiamo lavorando tutti assieme perché è l’unica soluzione, qui parliamo di rischi gravi: un 20% dei nostri gestori padovani, soprattutto quelli più piccoli, sono a rischio chiusura». —

Elvira scigliano



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova