Piscine di Selvazzano, via libera dai giudici per ripartire con i lavori

Confermata la legittimità del Comune di Selvazzano nella risoluzione del contratto d’appalto per l’impianto natatorio: il Consorzio Build condannato a risarcire oltre un milione di euro

Gianni Biasetto
Degrado alle piscine in viale della Repubblica
Degrado alle piscine in viale della Repubblica

Impianto natatorio di Selvazzano fermo da oltre tre anni, arriva dal Tribunale di Venezia, sezione specializzata in materia di impresa, la notizia che potrebbe aprire la strada per completare l’opera pubblica in viale della Repubblica a Tencarola.

La sentenza pubblicata la vigilia di Natale respinge la richiesta di risarcimento di 5,4 milioni di euro del Consorzio Stabile Build, stabilisce che la risoluzione del contratto d’appalto da parte del Comune era legittima come pure l’escussione delle polizze fideiussorie.

La vicenda 

I giudici di primo grado hanno condannato il Consorzio a indennizzare il Comune di 1.040.000 euro di danni e il fideiussore Riverstone a versare all’ente ulteriori 681.000 euro. Il Consorzio Stabile e Riverstone, inoltre, dovranno rifondere in solido al Comune le spese legali per un ammontare di circa 52.000 euro.

«La sentenza di primo grado appare ben motivata – commenta l’assessore agli Affari legali, Gianluca Rizzardi – le parti soccombenti hanno comunque la facoltà di impugnarla avanti alla Corte d’Appello di Venezia. Quand’anche fosse appellata, però, dispiegherebbe sin d’ora i suoi effetti, essendo per legge provvisoriamente esecutiva».

Soddisfatto il sindaco Claudio Piron: «Ora l’amministrazione farà quanto in suo potere per incassare le somme, anche alla luce delle favorevoli statuizioni del Tribunale, per far ripartire i lavori nel cantiere nel rispetto del codice dei contratti pubblici, affidandosi ad imprese solide ed esperte nella progettazione, realizzazione e gestione di impianti natatori. Non sarà un’operazione facile».

Le reazioni

Il consigliere regionale Enoch Soranzo, che aveva deciso per la risoluzione del contratto e che ha sempre sostenuto che i lavori, nonostante il contenzioso, potevano ripartire, ora ha qualche sassolino da togliersi dalle scarpe: «Sotto l’albero abbiamo trovato un bel regalo, “la verità”, e con esso purtroppo rimane il rammarico di aver perso tre anni e che chi poteva non ha riavviato i lavori per completare l’opera ed oggi a pagare il conto di questa decisione sono i cittadini.

Per quanto mi riguarda sono felice che sia stata fatta giustizia, che abbia confermato il buon lavoro del Comune.

Le considerazioni sul fango che ricevuto le lascio ai cittadini».

Duro il commento del consigliere di minoranza e presidente del circolo di FdI Mariano Fuschi: «La Lega di Selvazzano e l’ex sindaco Rossi hanno la gravissima responsabilità morale di non aver voluto far ripartire il cantiere e di aver causato ai cittadini un danno enorme. La sentenza conferma che i fondi per completare l’opera saranno disponibili. Il sindaco Piron che con la regia del Partito Democratico non perde occasione di sbeffeggiare un’opera validissima, deve impegnarsi a recuperare i fondi e ripartire al più presto con i lavori e con il progetto attuale che è omologato dal Coni. Parlare di modifiche e cincischiare su coinvolgimento di privati procurerebbe sono danni alla città». 

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