Pistore, il giro del mondo in moto

Parte oggi lo spettacolare viaggio di un anno per portare aiuti ad Emergency

PONTELONGO. Quasi un anno in giro per il mondo, in sella a uno scooter a tre ruote, per raccogliere fondi destinati all’organizzazione Emergency di Gino Strada. Inizia oggi, proprio dal suo paese di residenza, la nuova avventura di Maurizio Pistore, il cinquantaseienne professore di educazione fisica alle scuole medie, esperto in traversate in sella alla moto, che da trent’anni solca in lungo e largo le strade del pianeta.

Il progetto, denominato "All around the world-Motoraid 2012", è promosso dall'associazione Motorbike Adventure Team, fondata nel 2007 dallo stesso Pistore, e sponsorizzato dall'azienda Quadro Vehicles, specializzata nella produzione di scooter a tre e quattro ruote.

Il giro del mondo comincerà dall’Africa, partendo da Tunisi e arrivando a Durban, in Sudafrica; poi l’Australia e a seguire le Americhe, dall’estremo sud per risalire su fino all’Alaska, all’interno del Circolo polare artico, uno spettacolo vero e proprio.

L’ultima parte del viaggio è il ritorno a casa attraverso le lande desolate della Siberia asiatica fino alla Scandinavia e infine giù per l’Europa toccando Germania e Francia. In totale 100mila chilometri da percorrere in 330 giorni attraversando 41 Paesi.

«Il mio viaggio» spiega Pistore «rappresenta una sfida con me stesso ma soprattutto mira a raccogliere fondi per aiutare in maniera immediata le popolazioni che incontrerò lungo questo cammino». «Per la prima volta» aggiunge «affronterò l’iniziativa da solo, a bordo di questo tre ruote che mi accompagnerà attraverso il deserto, le foreste e i ghiacciai». A Khartoum, in Sudan, Pistore incontrerà anche il fondatore di Emergency, il medico Gino Strada, al quale consegnerà parte dei primi fondi da destinare alle strutture ospedaliere presenti nelle varie zone di guerra nel mondo. L’obiettivo finale è raccogliere i soldi da destinare alla riapertura e funzionalità delle aree inutilizzate della clinica cardiochirurgica a Soba, in Sudafrica.

Alessandro Cesarato

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