Plaza, cessione alla stretta ma c’è il rischio fallimento

Il destino dell’Hotel Plaza, in corso Milano, uno degli alberghi più noti della città, unico quattro stelle a Padova sino all’apertura del Mantegna, Crowne Plaza, Galileo e Methis, è nelle mani dei giudici. Mentre le trattative per la cessione sembrano alla stretta finale, nei prossimi giorni sono attese le udienze sia rispetto all’istanza di fallimento avanzata da alcuni creditori e sia rispetto alle ingiunzioni di pagamento inoltrate dallo studio legale della Filcams-Cgil.
Questo perché nell’albergo, gestito dalla famiglia Zanin da decenni, i conti non tornano più da un bel pezzo. Quasi tutti i 35 dipendenti sono in arretrato di cinque mensilità e alcuni fornitori aspettano il pagamento di fatture anche da un anno. Tant’è che a metà dicembre i dipendenti, quasi tutti iscritti ala Cgil e seguiti dal sindacalista Michele Zanella, avevano anche incrociato le braccia per una settimana sospendendo poi lo sciopero solo alla vigilia di Natale sia perché avevano ricevuto un acconto dall’attuale società di gestione e sia per non lasciare soli nelle camere i numerosi ospiti, che pernottavano nelle 130 camere dell’hotel. «A questo punto, però, terminate le festività natalizie, i lavoratori non possono ancora rischiare di lavorare gratis per altri mesi» spiega Zanella.
«Probabilmente i dipendenti sono disposti a prestare servizio solo sino alla prossima udienza già fissata in tribunale. Dopodiché, dopo i decreti ingiuntivi, non è escluso che anche tutti i dipendenti, sempre attraverso il nostro studio legale, decidano di presentare istanza collettiva di fallimento per ottenere maggiori garanzie per riscuotere i salari arretrati e per far rispettare in pieno i loro diritti nel caso che la situazione dovesse peggiorare all’improvviso».
Intanto sempre il sindacato ha ufficializzato che in lista d’attesa per ottenere la nuova gestione dello storico albergo oppure per acquistare anche i muri dell’immobile, ci sono varie società, sia immobiliari sia strettamente finanziarie.
Da fonti vicine alle trattative sembra che tra le società in lizza per gestire o addirittura comprare tutto il Plaza ci sia anche la finanziaria immobiliare Champions Re, guidata dall’imprenditore padovano Fabio Parancola, della Par.Fin, con sede legale in via Emanuele Filiberto 14, in cui una parte delle azioni sono intestate anche a Sebastian Giovinco, Vincenzo Iaquinta e al padre Giuseppe, residente a Reggio Emilia, a Matteo Guardalben e agli ex procuratori sportivi Lorenzo Amoruso, Andrea Amico (ex procuratore anche di Gennaro Gattuso) e Claudio Pasqualin.
I contatti in corso tra le società interessate al Plaza e la proprietà e la gestione attuale dell’albergo di corso Milano sono stati comunicati anche al sindacato, ma, per ovvi motivi, i nomi sono ancora top secret. Lo stesso interessamento da parte della Champions Re , sino ad oggi, è stato solo sussurrato più volte negli incontri tra le parti sociali ma né i gestori dell’hotel e né il sindacato non hanno mai né confermato e né smentito la clamorosa notizia.
Ricordiamo che la finanziaria Champions Re, circa un anno fa, finì sulle prime pagine dei giornali locali nel momento in cui fu divulgata anche in città la notizia che il gruppo guidato da Fabio Parancola aveva acquistato dal ministero del Tesoro la proprietà del palazzo di piazza Insurrezione, costruito negli anni del fascismo, dove tutt’ora si trova la sede provinciale delI’Inps.
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