Polemica sul film di Abatantuono: "E' anti-veneti"

Sul web c'è anche un appello al boicottaggio del film "Cose dell'altro mondo", storia di un imprenditore razzista
La locandina del film
La locandina del film
ROMA. ''Conviviamo con i fondamentalisti islamici, gli zingari, i fancazzisti albanesi: prendete il

cammello e andate a casa'' urla Diego Abatantuono dallo studio della sua tv locale di un paese del Nord Est, da dove predica un mondo senza extracomunitari. E quando quel giorno paradossalmente arriva, chiudono i bar, le aziende non vanno avanti, le case sono sporche e sembra ci sia una guerra in corso. La situazione si fa così pesante che Abatantuono non

può che pregare: ''falli tornare indietro tutti''.


E' il trailer di "Cose dell'altro mondo" di Francesco Patierno, atteso a Controcampo italiano alla Mostra del cinema di Venezia (31 agosto - 10 settembre), in sala da Medusa il 3 settembre. Ma i veneti, alcuni di loro s'intende, si scatenano sul web. ''Boicottate questo film diffamatorio e razzista'' scrive un utente. Frasi come ''Voi italiani non siete stato in grado di integrarvi con i Veneti perché non riuscite a comprenderli, perché troppo diversi culturalmente da voi'' oppure ''Abatantuono attore da quattro soldi'' o ''film finanziato con 1,3 milioni di euro dallo Stato e hanno anche il coraggio di deridere i veneti che li finanziano (involontariamente)'' si leggono nei post su YouTube dove lo stesso trailer di Cose dell'altro mondo raccoglie piu' 'non mi piace' di 'mi piace'. E anche sulla stampa locale, da giorni, c'è ''attenzione'' sul film.


Prima delle riprese, per il film che vede protagonista l'inedita coppia Abatantuono-Valerio Mastandrea, con Valentina Lodovini, c'erano stati problemi. ''All'ultimo momento il sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo della Lega Nord aveva negato i permessi per girare lì, fortunatamente concessi dal sindaco di Bassano del Grappa Stefano Cimatti'', ricorda il regista Patierno che aggiunge: ''non vedo l'ora che il film venga visto''.


''Ironia e cinismo sono le caratteristiche di questa commedia 'cattiva' - aggiunge Patierno - ma se prima ancora di vedere il film c'è tutto questo rumore, evidentemente ci sono dei nervi scoperti e non è certo colpa mia''. Al centro della storia, sceneggiata dallo stesso Patierno con Diego De Silva e Giovanna Koch, liberamente ispirata al film "A day without a mexican" di Sergio Arau e Yareli Arizmendi, ''c'è una riflessione, a volte più che ironica, sul concetto di integrazione. Che io l'abbia ambientata in Veneto si spiega: è la regione con più alta percentuale di immigrati con permesso di soggiorno''. Per Patierno, che rivendica di essere per metà veneto, ''queste polemiche preventive sono strumentali. A monte c'è che in questo paese c'è sempre troppa ideologia e vorrei che una volta visto il film si potesse cambiare idea. "Cose dell'altro mondo" è molto trasversale e non è classificabile politicamente, parla di una storia di fantasia, ma che non guarda in faccia a nessuno su un argomento serio, come l'integrazione, raccontato in modo non serioso. Non a caso - conclude Patierno - la coppia protagonista, Abatantuono e Mastandrea, è di quelle che fanno ridere ma capaci anche di passare un secondo dopo dalla commedia al dramma''. Prodotto da Marco Poccioni e Marco Valsania per

Rodeo Drive (in collaborazione con Medusa e Sky Cinema), ha avuto anche il riconoscimento di film di interesse culturale nazionale dal ministero per i Beni culturali.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova