Polemiche sui nuovi autobus, arrivano hostess e steward

PADOVA. Non si placano più le polemiche per i nuovi percorsi degli autobus soprattutto alla vigilia della riapertura delle scuole. Ma BusItalia Veneto, come promesso, è corsa ai ripari, per lo meno sotto il profilo informativo. Da ieri mattina sei giovani (tre ragazzi e tre ragazze), che lavorano per la cooperativa Gres (società che opera anche per PadovaFiere), si prodigano in piazzale Stazione per fornire informazioni agli utenti sui cambiamenti dei percorsi delle linee che entreranno in vigore domani.

Tutti e sei sono laureati (o prossimi alla laurea) e parlano abbastanza bene inglese e francese. Si tratta di Veronica Pellizzari, laureata in Biotecnologia, Sofia Saviolo, psicologa e Giulia Marchesin, laureanda in Agraria, Samba Mbaye, senegalese, laureato in Belgio, Stanislao Zarubin, odontecnico e Gennaro Gaudino, napoletano di Ercolano, laureato in Psicologia. «Le persone ci chiedono il libretto degli orari (sarà pronto solo da domani in poi), e lumi sulle modifiche del percorsi delle linee. Ma anche cosa devono fare per l’abbonamento dei figli», racconta Veronica Pellizzari. «Molti gli arrabbiati perché i figli studenti sono disorientati». Le hostess e gli steward, ingaggiati da BusItalia, presteranno servizio sino a sabato, ma la giornata clou sarà domani, quando entreranno in vigore tutti i nuovi percorsi, che costringeranno tanti utenti (in particolare gli studenti) a utilizzare anche tre bus distinti per arrivare a scuola in tempo utile. Un esempio per tutti: chi abita a Cadoneghe e deve raggiungere ogni giorno l’istituto Scarcerle in via Cave, dovrà prima salire sul bus navetta n.4. Arrivato a Pontevigodarzere dovrà prendere il tram, scendere in stazione e camminare circa cinquecento metri per andare a prendere, in viale Codalunga, il 6 diretto a Brusegana.

Mancano appena due giorni dall’ora X della rivoluzione dei percorsi, in occasione della riapertura delle scuole e crescono sempre di più le proteste degli utenti del servizio urbano e sub-urbano di BusItalia. «Ho iscritto mio figlio alla prima dell’istituto professionale statale San Benedetto da Norcia», sottolinea Silvia Ranzato. «Solo oggi ho saputo che per arrivare a scuola prima della campanella dovrà svegliarsi all’alba perché, dopo essere arrivato al capolinea dell’autostazione di viale della Pace con la corriera Sita, dovrà correre per prendere il 6 in viale Codalunga». Ancora più arrabbiata Fernanda Gambetta. «Il 22 era comodo. Potevo salire a Mortise e smontavo direttamente all’Oic. Adesso, con l’arrivo a Torre e a Mortise del n.6, tutto diventa più complicato». «Non mi piace la nuova politica sul Tpl messa in atto da Busitalia», protesta l’organista della chiesa di San Lorenzo da Brindisi Giovanbattista Verger (ex consigliere del quartiere Nord). I più penalizzati sono gli studenti e gli anziani».
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