Ponso fa il tifo per la portabandiera Jessica «Voglio far felici i miei amici della Bassa»

il personaggio
Ponso e la Bassa Padovana salutano la tiratrice Jessica Rossi, portabandiera alle prossime Olimpiadi di Tokyo insieme ad Elia Viviani. Dieci anni fa preparò le Olimpiadi di Londra al poligono di tiro a volo Giorgio Rosati di Ponso e da allora i territori della Bassa Padovana le sono rimasti nel cuore. Emiliana nata a Cento (Ferrara) 29 anni fa e cresciuta a Crevalcore (Bologna), Jessica si trasferì nella Bassa perché il poligono aveva le caratteristiche tecniche per preparare l’avventura londinese. «Jessica è una ragazza speciale ed è più che un’amica», spiega commuovendosi Elena Sperandio, vicepresidente del poligono Rosati. «Qui l’abbiamo amata da subito e la notizia della sua nomina a portabandiera ci ha emozionato tantissimo». Rossi al poligono di Ponso ha posto le basi dell’oro Olimpico e di tanti altri successi (nel suo palmares anche 3 titoli mondiali e 5 europei). «Il nostro team l’ha seguita nella preparazione e durante le gare a Londra. Il sodalizio è continuato anche dopo l’Olimpiade: prima che un gruppo sportivo siamo amici che condividono l’amore per lo stesso sport».
SPORT CONSIDERATO MINORE
La nomina di Jessica Rossi è un segno importante per tutto il settore del tiro a volo che, secondo la vicepresidente del poligono, «è ancora considerato uno sport minore, nonostante sia tra quelli che fanno guadagnare più medaglie all’Italia. Con Jessica come portabandiera otteniamo finalmente la giusta attenzione». Grande la soddisfazione anche da parte del sindaco di Ponso, Matteo Chiodin, che fa i complimenti al tiro a volo cittadino: «Per un piccolo paese come il nostro è un grande vanto avere un poligono che ha allenato atleti di livello nazionale, tra cui la nostra portabandiera. Facciamo tutti il tifo per lei».
Nonostante dal 2016 viva in Emilia, tutt’ora Jessica continua ad avere rapporti anche con i cittadini della zona e non rinuncia alle piccole abitudini: «La mia parrucchiera è di Este e ogni volta vengo da lei, ci tengo molto. Sono legata al “Giorgio Rosati” e devo molto allo staff. All’epoca l’ho scelto perché simile al poligono di gara londinese, sia per lo sfondo che per le macchine lancia piattelli. In poco tempo però mi ha accolto ed è diventato una seconda casa dove ho passato bellissimi momenti».
DI CASA A PONSO
Una volta tornata a Crevalcore, Rossi ha aperto un poligono privato, dove ora si allena abitualmente. Nonostante ciò, spesso torna nella Bassa. «Il mio sport necessita di variare gli allenamenti, quindi è frequente che io ritorni a Ponso. Ormai sono di casa e tutti mi accolgono a braccia aperte». Diventare portabandiera è stata un’emozione unica: «A Londra mi avete visto come una ragazza fredda anche davanti alla mia prima medaglia d’oro. Pensavo che l’apice della carriera di un atleta fosse vincere alle Olimpiadi, ma l’emozione è ancora più grande in questi giorni. Non mi sono mai sentita così, è indescrivibile, non si può paragonare ad altro».
Non è solo sport quello che la lega alla Bassa Padovana, ma veri e propri legami personali: «Mando un saluto ai ragazzi del Giorgio Rosati e spero di farli felici a Tokyo. Appena ricevuta la notizia si sono congratulati con me, quando ne avrò occasione passerò a brindare con loro». —
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