Ponte di Brenta, festa per don Renzo

PONTE DI BRENTA. «Amici carissimi». Chi frequenta la chiesa di San Marco Evangelista a Ponte di Brenta non può non riconoscere questo saluto: è quello che don Renzo Rizzato, 76 anni, parroco in quartiere dal 1999, rivolge ai suoi fedeli ad ogni funzione.
Mercoledì festeggerà il traguardo dei 50 anni di sacerdozio e stamane, alle 11, proprio nell’antica chiesa di piazza Silvio Barbato, si terrà una messa solenne per celebrare questo compleanno così importante. Ad accompagnare il rito la corale degli adulti e il coretto dei piccoli.
Nato nel 1939 a Cavino, una frazione di San Giorgio delle Pertiche, don Renzo è stato cappellano nella parrocchia della Madonna Pellegrina in città dal 1965 al 1968; successivamente ha svolto la sua attività pastorale a Thiene, Tencarola e a Villa del Conte.
Il 3 ottobre 1999 l’arrivo a Ponte di Brenta, dove ha messo da subito in luce la sua attenzione per i giovani e il suo volersi adoperare per le persone meno fortunate. Ha fortemente voluto l’apertura di un centro anziani («Casa Serena»), il servizio di biblioteca, l’attivazione di corsi di informatica e di “burraco” e, soprattutto, la consulenza medica (con la misurazione della pressione e la possibilità di fare iniezioni) rivolta alle persone più disagiate, grazie al supporto dei volontari che frequentano la parrocchia.
È facile incontrarlo in chiesa o poco lontano, sempre sorridente e con una parola per tutti. Non solo, il suo messaggio viaggia anche sulle pagine dei social networ: gestisce una sua pagina su Facebook, ha voluto realizzare per la parrocchia un sito internet (www.parrocchiapontedibrenta.it) con le informazioni sulle varie attività, gli orari della messe e la storia del quartiere.
Del mese scorso un’iniziativa unica nel suo genere: la benedizione dei cavalli da corsa che lo scorso 9 maggio hanno affollato il sagrato della chiesa. Don Renzo, infatti, non hai mai nascosto la sua passione per gli animali, e con questo evento ha voluto sensibilizzare la comunità al rispetto di questi equini che servono l'uomo da migliaia di anni, e che a Ponte di Brenta, con la presenza dell’ippodromo intitolato al benefattore Vincenzo Stefano Breda, sono stati per anni una presenza più che familiare.©RIPRODUZIONE RISERVATA
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