Portalettere a giorni alterni In 58 ora rischiano il posto

La consegna della posta a giorni alterni nei 30 Comuni della provincia, compresi nell’elenco ufficiale nazionale diffuso da Poste Italiane, avallato anche dall’Agcom, prevede che solo nel territorio...

La consegna della posta a giorni alterni nei 30 Comuni della provincia, compresi nell’elenco ufficiale nazionale diffuso da Poste Italiane, avallato anche dall’Agcom, prevede che solo nel territorio padovano i portalettere scendano da 279 a 221. A conti fatti si prospetta un calo occupazionale di 58 postini. Sia per questo, importantissimo, motivo e sia per la qualità del servizio pubblico, che diventerebbe sempre più scadente, i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, dopo che nell’incontro regionale che hanno tenuto il 13 giugno a Mestre con i vertici veneti di Poste Italiane in occasione del quale non hanno voluto firmare l’accordo sindacale previsto, confermano oggi il blocco del lavoro straordinario sino al prossimo 9 luglio.

Tra i sindacalisti confederali che stanno seguendo la delicatissima vertenza, ci sono anche Daniele Vittone (Uil), Salvatore Affinito e Silvestro Nardone (Cgil ) e Antonio Cirino (Cisl). «Le cose non stanno come le raccontano i rappresentanti della Failp-Cisal» sottolinea il padovano Nardone, «questa storia della consegna della corrispondenza a giorni alterni, che ormai è ai nastri di partenza anche all’interno della provincia di Padova, non ci è mai piaciuta. Faremo di tutto per bloccarla, anche se, poi, la decisione è stata già approvata dal Governo in carica e dovrebbe diventare esecutiva in tutta Italia entro la fine del 2017. Già oggi il servizio postale, purtroppo già sulla via della privatizzazione, non è soddisfacente. Con la consegna della posta un giorno sì e uno no il servizio peggiorerebbe ulteriormente. I portalettere, infine, dovrebbero sopportare un carico di lavoro inumano».

Naturalmente anche i sindaci dei 30 comuni a rischio sono contrari. «Invece di andare avanti e migliorare i servizi ai cittadini si va all’indietro come i gamberi» sbotta Luca Callegaro, sindaco di Arquà Petrarca. «Come mai» si chiede il primo cittadino, «su una questione così importante non sono mai stati interpellato come primo cittadino? Vuoi vedere che, in futuro, mi chiudono anche l’ufficio postale senza alcun preavviso?».

La preoccupazione per gli effetti sulla qualità del servizio di recapito della posta con la nuova organizzazione a giorni alterni è diffuso sia fra gli amministratori dei Comuni cinvolti sia fra i cittadini e il malcontento cresce.

Felice Paduano

Argomenti:lavoro

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova