Predoni in chiesa, sparite preziose opere

Nelle mani della banda, che ha agito di notte, un antico Gesù Bambino ligneo e la reliquia di Santa Teresa. Rotte le teche
Di Nicola Cesaro
Casale di Scodosia (PD), 08.10.2014 Furto sacrilego nella chiesa di S. Maria. ph. Zangirolami Nella foto: fedeli sgomenti davanti all'altare
Casale di Scodosia (PD), 08.10.2014 Furto sacrilego nella chiesa di S. Maria. ph. Zangirolami Nella foto: fedeli sgomenti davanti all'altare

CASALE DI SCODOSIA. Il Gesù Bambino era uno dei simboli della chiesa di Santa Maria. Tradizione vuole, infatti, che quel Divin Bambinello fosse stato custodito, più di 600 anni fa, nella chiesa originaria della parrocchia. La statua lignea è sparita l’altra notte assieme alla reliquia di Santa Teresa, a due angioletti di legno e a una corona in argento. È un furto sacrilego che ferisce un’intera comunità quello inflitto martedì notte alla chiesa di Casale di Scodosia.

A raccontare l’accaduto è don Claudio Bellotto, parroco di Casale: «Il furto è stato scoperto martedì pomeriggio da alcuni collaboratori parrocchiali. Qualcuno ha approfittato della notte per entrare in chiesa e fare man bassa di oggetti sacri e di pezzi d’antiquariato, che al di là del valore economico hanno un fortissimo peso affettivo per la nostra parrocchia». I malviventi si sono introdotti in chiesa attraverso una porta, perennemente chiusa, che introduce a un bussola utilizzata dalla parrocchia come magazzino. La banda si è subito accanita sul reliquiario di Santa Teresa che si trova all’inizio della navata di destra rispetto all’altare maggiore: è un’opera di bottega spagnola del XIX secolo, «donato decenni fa da alcuni antiquari del paese che hanno recuperato questo pezzo sacro in Spagna». Per rubare la reliquia, che sta alla base di una statua dedicata alla Santa, è stato mandato in frantumi il vetro che protegge la teca. Dall’edicola, oggetto di altri vandalismi, sono inoltre spariti due angioletti lignei di recente fattura.

Decisamente più pesante è stato il furto toccato all’altare dedicato alla Madonna con Bambino. Qui i ladri hanno rimosso con cura il vetro che protegge la statua, spogliando la figura mariana del Bambin Gesù. Si tratta di un’opera, in legno intagliato, stuccato e dipinto, che risale addirittura a una bottega veneta del XV secolo, e che trovava dimora nell’antica chiesa di Casale. Un vera testimonianza del passato di questa comunità. Il valore dell’opera è dunque inestimabile. Assieme al Gesù Bambin è sparita anche la corona argentea sistemata sul capo della statua, che è stata letteralmente scardinata dalle gambe della Madonna. I malviventi hanno avuto anche il tempo di ricollocare la vetrata, quasi nella speranza che nessuno si accorgesse del furto.

Fortunatamente la razzia si è limitata a questi cinque pezzi, visto che sono ben evidenti segni di effrazione anche in altri punti della chiesa: i predoni hanno cercato di portar via, danneggiandolo, il Gesù Bambino in braccio a San Francesco e poi la statua del cane che si trova a fianco di San Rocco, nella navata opposta.

Il furto è stato immediatamente denunciato ai carabinieri della Compagnia di Este. «Non riesco a immaginare che mercato possano avere questi pezzi» chiude don Claudio «La cosa certa è che il furto di martedì è stato un vero smacco per la nostra chiesa e la nostra comunità». L’ultimo grande furto “sacro” consumato nella Bassa Padovana era stato quello toccato a “La Sacra Famiglia e San Simeone”, olio su tela del XV secolo attribuito al pittore rinascimentale Gerolamo da Treviso il Giovane e trafugato un anno fa dalla chiesa di Balduina di Sant’Urbano.

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