«Prendo 2.260 euro netti»
Il sindaco difende la sua scelta: gli sprechi non sono qui

LO STIPENDIO DEL SINDACO. Giancarlo Piva mostra la sua busta paga
ESTE.
Il caso è scoppiato esattamente una settimana fa, quando è stata resa pubblica la delibera di giunta comunale numero 87 del 4 luglio, che dispone l'aumento delle indennità che spettano a sindaco, vicesindaco (da 1.533,87 a 1.704,30 euro), assessori e presidente del consiglio comunale (da 1.254,99 a 1.394,43 euro lordi mensili, ma solo a quelli che si trovano in aspettativa dal lavoro). Grida allo scandalo l'opposizione, che da giorni polemizza sullo striscione «Bloccati dal patto di stabilità» che Piva ha scritto e appeso al municipio. «Lui si lamenta che il governo taglia i fondi e intanto si aumenta lo stipendio» è l'accusa, che sottolinea la sperequazione con i cittadini «impoveriti» dalla recente manovra economica decisa a Roma. Al centrodestra si associano Roberto Trevisan (che per questo viene sconfessato da Vanni Mengotto), l'Italia dei valori (che pur siede in giunta e ha votato la delibera) e la sinistra del Sel.
di Giancarlo Piva Caro direttore, credo sia giunta l'ora di fare un po' di chiarezza. Tanto per dare subito la giusta dimensione alla questione, diciamo che la mia indennità netta passa da 2.074 a 2.260 euro. Sottolineo che l'indennità è su 12 mensilità e non su 13 come normalmente avviene per ogni lavoratore dipendente. Tutto qua: posso garantire che non ci saranno altre variazioni. Inoltre è doveroso ricordare che potevamo farlo anche nel 2009, quando altri sindaci hanno preso la palla al balzo. Invece abbiamo aspettato perché all'epoca non ci sembrava giusto. Ma adesso la situazione è diversa, perché a partire da questo mandato è diminuito il numero di assessori e di consiglieri comunali. Ma, com'è ovvio, la macchina amministrativa è la stessa, con il medesimo carico di lavoro e le medesime responsabilità. Solo che adesso siamo in meno e dobbiamo sobbarcarci anche il lavoro degli assessori non più previsti. E qui non si parla di politica, ma di amministrare un Comune. Già dal primo mandato mi sono sempre dedicato a tempo pieno alla gestione del territorio. Ora dovremo farlo ancora di più. La mia scelta di essere un sindaco "h24" è confermata.
La casta.
Il ruolo del sindaco è ben diverso da quello del consigliere regionale o del parlamentare. Noi siamo la vera espressione del territorio e dei cittadini che ci vivono. Inoltre non abbiamo alcun benefit oltre all'indennità di carica. La stessa cosa non si può dire di chi sta in Regione o a Roma, che invece può contare su stipendi ben diversi e una lunga serie di agevolazioni economiche. E' poi vietato il cumulo: per esempio, pur essendo io nel consiglio dell'Aato, non percepisco alcun'altra indennità, ma devo farmi carico dell'impegno amministrativo e delle responsabilità civili e penali delle scelte che prendiamo. Se un sindaco decide di lavorare la sua indennità è dimezzata: quanti sono i parlamentari che invece continuano bellamente a lavorare (pur dovendo ricoprire il loro "gravoso" incarico) nei loro studi di avvocato, di commercialista, di imprenditore continuando invece a percepire l'intera indennità che gli spetta? Senza contare l'aspetto forse più importante: come sindaci non maturiamo alcun vitalizio e non l'abbiamo mai chiesto. Dopo 10 anni di mandato io avrò riconosciuti solo i contributi figurativi. Significa che la mia pensione per questi 10 anni di mandato sarà rapportata a quanto percepivo nel mio posto di lavoro nel 2005, con la perdita di potere d'acquisto che naturalmente ne è conseguita.
I numeri.
C'è un abisso fra il mio stipendio e quello dei colleghi politici. I consiglieri regionali percepiscono uno stipendio netto di 5.000 euro al mese (più tutti i benefit di diarie e trasferte). Mentre un parlamentare arriva a 12.500 euro netti con diarie. E' un abisso anche con le dirigenze pubbliche che come sindaci dobbiamo guidare e coordinare. I dirigenti comunali prendono stipendi che partono da 3.000 euro netti su 13 mensilità. I segretari comunali da 3.800 euro netti in su. Per non parlare dei manager di società pubbliche o delle Usl che percepiscono stipendi che vanno da 130.000 a oltre 200.000 euro lordi. Io di lordo percepisco 37.184 euro... eppure devo fare il manager, il responsabile, il riferimento di una struttura complessa come il Comune di Este. Mi pare evidente che non sono i sindaci a far parte della casta.
Dignità.
Ricordiamoci che stiamo discutendo di 186 euro in più al mese. I cittadini esigono da noi un lavoro di qualità e questo non può essere dissociato da una dignità dell'indennità che questo incarico rappresenta. Il nostro è un incarico che ci espone a responsabilità civili e penali su ogni atto che approviamo. Mi dite che razza di responsabilità hanno parlamentari e consiglieri regionali? Io ho rinunciato alla mia carriera professionale per potermi dedicare totalmente al ruolo di primo cittadino. Impegno tutta la mia giornata per amministrare al meglio il Comune di Este. Spesso dedicandoci anche il sabato e la domenica. Sfido chiunque a dimostrare che il mio è un impegno minore rispetto, ad esempio, al sindaco di città più grandi come Vicenza, Verona o Padova. Eppure ho uno stipendio ben più basso. La politica regionale e nazionale (e anche i mezzi di comunicazione che in questo caso hanno pesantemente generalizzato) dovrebbe pensarci due volte prima di puntare il dito contro gli amministratori locali. Lo spreco non siamo noi. Le risorse vengono bruciate a ben altri livelli.
Trasparenza.
La prima regola che ci siamo sempre dati è la garanzia di trasparenza. E così è stato anche per l'aumento di stipendio. Non abbiamo nascosto nulla. Non ci siamo affidati a sotterfugi. Abbiamo operato alla luce del sole spiegando i motivi della nostra scelta. Noi vogliamo che la politica e l'amministrazione possa continuare a farla anche chi è un semplice dipendente che deve pensare anche a mantenere la propria famiglia. O la politica devono farla solo i ricchi?
I costi.
Pur a stipendi aumentati, la giunta costerà comunque meno di prima. Nel 2010 sono stati spesi 101.934 euro, con il nuovo regime nel 2012 costerà 100.708. Senza contare che la diminuzione di consiglieri comunali e di assessori è un pesante attentato alla democrazia. In questo modo i cittadini hanno una minore rappresentanza in consiglio. E non mi si venga a dire che sono i parlamentari l'espressione del territorio, perché con l'attuale legge elettorale vengono scelti dai partiti, non dai cittadini.
Lo striscione.
"Bloccati dal patto di stabilità" vuol dire che non mancano i soldi, ma il Governo non ci permette di spendere quelli che abbiamo, mettendo in crisi anche tante ditte che devono aspettare anni per venire pagate per il lavoro che hanno fatto. Purtroppo qualcuno ha preso l'aumento come un pretesto per fare politica per tornaconto personale. Altri, oltre alla propaganda e alla demagogia, hanno dato spazio a malcelati risentimenti per essere stati esclusi dalla compagine di giunta perché i cittadini non li hanno votati. Ma ancora una volta sono certo che i cittadini sapranno fare le loro valutazioni senza essere condizionati dalle ambizioni personali di qualcuno. L'assessore di riferimento dell'Italia dei Valori può fare quello che ritiene più opportuno, ma anche lui ha approvato consapevolmente la delibera perché tutte queste valutazioni le avevamo fatte attentamente in giunta e nel gruppo consigliare di maggioranza. E' ora di smetterla di percorrere la strada della demagogia. A Este servono persone che lavorino con testa e cuore nella città, non ci servono né burattini né burattinai.
La delibera resta.
Eravamo certi di quello che facevamo quando l'abbiamo votata e lo siamo tutt'ora. Quello che mi dispiace veramente è che si continui a perdere tempo su polemiche sterili.
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