Prendono in gestione l’antico panificio e chiedono una mano

La coppia con una figlia piccola sono nuovi del settore «Un ex fornaio ci insegni a condurre bene l’azienda»
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PANIFICIO NARCISO ARCELLA. BIZZARO SARA E TRIVELLATO LINO
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PANIFICIO NARCISO ARCELLA. BIZZARO SARA E TRIVELLATO LINO

ARCELLA. L’antico forno, gestito da Paolo Narciso, in via Guido Reni 51 (a pochi metri da Le Sablòn, all’Arcella) dopo 80 anni di attività, rischiava di chiudere per mancanza di ricambio generazionale. Quando ormai si stavano perdendo tutte le speranze, lo storico panificio è stato rilevato da due lavoratori ex dipendenti, provenienti da Monselice ed Ospedaletto Euganeo, che hanno deciso di trasformarsi in imprenditori.

Lei si chiama Sara Bizzaro. Ha lavorato anche alla pasticceria Beatrice, ad Este, che si trova davanti al Castello ed anche al panificio Rogato, a Conselve. Lui è Lino Trivellato, ex operaio e camionista dipendente. Per essere vicino all’attività acquisita, hanno lasciato la Bassa ed hanno preso una casa in affitto quasi di fronte al panificio. In poco tempo il panificio è diventato anche una pasticceria prelibata, con dolci, anche salati, che finiscono sulle vetrine di due bar della zona. Ma non è tutto oro quello che luccica.

«Abbiamo una bambina di 5 anni» spiega la signora Sara, diplomatasi all’istituto professionale statale di Abano Terme. «Per fare il pane ed i dolci ci dobbiamo svegliare alle tre della notte e, qualche volta, anche prima. Lavoriamo, spesso senza pausa pranzo, sino alle 21. Abbiamo già constatato che non è facile gestire un’azienda. Una cosa è lavorare sotto padrone ed altra cosa è essere titolari di un’impresa. Tutto diventa più difficile quando in casa c’è anche una bambina, che, giustamente, ha ritmi diversi dei genitori».

E Sara Bizzaro sottolinea anche un altro problema. «Innanzitutto ringraziamo il signor Narciso perché ci è venuto incontro economicamente, ma i conti non sempre tornano. Le spese sono ingenti. Il lavoro ci piace tanto, ma, a fine giornata, l’incasso non è mai scontato. Abbiamo tanta buona volontà, ma questa non basta. Vorremo che qualche associazione di categoria oppure un ex fornaio si facessero avanti per insegnarci a condurre l’azienda con professionalità ed efficienza». —

Felice Paduano

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