Il preside contesta Mario Giordano e l’incontro letterario viene spostato

Il giornalista, atteso a Lozzo Atestino, era stato querelato dal dirigente. Gli organizzatori emigrano a Borgo Veneto

Nicola Cesaro
Il giornalista Mario Giordano
Il giornalista Mario Giordano

Il preside contesta l’ospite della rassegna letteraria e gli organizzatori decidono, a poche ore dall’evento, di spostare l’appuntamento qualche Comune più in là. Può dirsi certamente curiosa la bagarre nata l’altra sera tra Alfonso D’Ambrosio, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Lozzo Atestino, e gli organizzatori della rassegna “Villeggendo”.

Nel programma delle kermesse, per domenica prossima è atteso a Villa Lando Correr di Lozzo Atestino il giornalista Mario Giordano, già direttore de Il Giornale e conduttore di Fuori dal Coro su Rete 4.

Sull’incontro è piovuta tuttavia la ferma condanna di D’Ambrosio, che due anni fa ha querelato il giornalista.

Il motivo? «Giordano è autore di un articolo pubblicato sul settimanale Panorama – era il 4 gennaio 2023 –, nel quale il nostro Istituto è stato oggetto di attacchi diretti, denigratori e profondamente lesivi della dignità dell’intera comunità scolastica», è la denuncia del preside messa nero su bianco sui social, in una lettera a “Villeggendo” e in una comunicazione alle famiglie dell’Istituto comprensivo.

«In tale articolo, il nostro Istituto è stato citato per nome e località, e il sottoscritto indicato in modo denigratorio come un dirigente che “abolisce i voti” e introduce concetti come “felicità interna lorda”, ironizzando su pratiche didattiche come i club, la valutazione formativa, l’uso consapevole degli spazi e la didattica inclusiva».

D’Ambrosio seleziona alcuni passaggi di quell’articolo: «Va bene l’innovazione, va bene la nuova pedagogia. Ma già un dirigente scolastico che abolisce i voti e introduce concetti come “felicità interna lorda” e “club” fa pensare. Qualcuno dovrebbe fermarlo». E ancora: «Se fossi il ministro Valditara, andrei a dare un’occhiata all’Istituto di Lozzo Atestino».

Da qui la scelta di querelare il giornalista, «atto dovuto a tutela dell’Istituto e della sua reputazione» e di condannare pubblicamente una presenza in paese «che inopportuna e offensiva, a pochi metri da quella scuola che ha scelto di attaccare pubblicamente. Non è questa la cultura del confronto. Non è questo il rispetto che si deve alla scuola. Chi attacca una scuola, attacca un presidio di democrazia e di futuro».

Conseguenza dell’invettiva di D’Ambrosio? “Villeggendo” ha contattato il giornalista che ha dato carta libera a ogni scelta. «Fate voi, mi fido», è stata più o meno la risposta dell’ospite: è stato quindi scelto di spostare l’incontro a Borgo Veneto – 15 chilometri più in là – in Villa Vallaresso Pisani a Saletto, stesso giorno e stessa ora. «Non c’erano più le condizioni per mantenere a Lozzo Atestino la serata di apertura del festival», segnalano gli organizzatori.

Che si rivolgono direttamente al preside: «Noi di “Villeggendo siamo dei sognatori”. Sogniamo di far cultura e di portare cultura in un territorio che non brilla per iniziative, dove gli sponsor sensibili latitano e dove le amministrazioni pretendono di scegliere gli autori in conformità al loro credo politico. Non sono tutti così, per fortuna, altrimenti non saremmo arrivati alla decima edizione del nostro festival».

Auspicando sempre un confronto civile, con voci libere e non condizionate a prescindere o a priori, l’organizzazione insiste: «Pensi, per un istante, a che bellissima occasione sarebbe stata, a Lozzo, che lei e Giordano vi foste confrontati, magari con il sindaco a fare da moderatore. Pensi che bellissima occasione sarebbe stata per ascoltare le reciproche posizioni, che esempio per tutti, cittadini e studenti, famiglie e cittadini... Il tutto senza trincerarsi dietro querele che, comunque e fino a prova contraria, non rappresentano in automatico una condanna».

Occasione persa, dunque. «Ma non vogliamo fare polemiche inutili: pazienza, andiamo a sognare altrove», l’amara chiusura degli organizzatori.

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