Preso a testate il figlio di Galderisi

PADOVA. Cherchez la femme, è un detto (un po’ misogino) che spesso trova nella lite tra due uomini sempre uno “zampino” femminile. Nel battibecco finito a testate, lacrime e sangue tra due giovani padovani c’è una donna, fidanzata dell’uno (un pierre che lavora per il “Q” in piazza Insurrezione) e destinataria di qualche apprezzamento da parte dell’altro (il figlio del calciatore ex azzurro, Giuseppe “Nanu” Galderisi).
Così rischia il processo Gianluca D’Andrea, 28enne di Padova (difeso dall’avvocato Paola Porzio) finito sotto inchiesta per minacce aggravate e lesioni volontarie: a denunciarlo Andrea Massimo Galderisi, coetaneo, un tempo amico dell’aggressore (presunto finché non c’è sentenza) e figlio del noto ex calciatore, pronto a costituirsi parte civile (tutelato dall’avvocato Pierluigi Tornago).
È il 2 dicembre scorso quando Galderisi jr finisce in Pronto soccorso con il setto nasale fratturato a causa di due testate sferrate dal pierre in un moto di rabbia irrefrenabile che durava da qualche giorno. La sera del 26 novembre precedente, infatti, D’Andrea avrebbe suonato con insistenza il campanello della casa in centro storico dove il ragazzo vive con il più noto papà. E al citofono avrebbe urlato: «Galde vieni giù pezzo di... sei un uomo morto... ti infilo la bici...».
Parole violentissime e messaggio chiaro, udite anche da Nanu Galderisi. Il ragazzo non accoglie la provocazione e resta rintanato a casa. Ma il 2 dicembre quando si presenta al Q per concludere la festa di compleanno con gli amici, l’incontro con D’Andrea è quasi inevitabile. Anzi è un incontro-scontro con l’indagato che, affiancato da un amico-buttafuori immobile - è la versione della vittima - avrebbe preso a testate Galderisi jr troppo zelante con la sua fidanzata.(cri.gen.)
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