Prevenzione, due nuovi ecografi per la Lilt

Nitti: «Un salto di qualità notevole per la diagnosi precoce che porta le guarigioni al 99%»

La lotta contro il tumore è fatta anche di “armi” sempre più sofisticate, capaci di centrare il mirino della guarigione. Come le nuovissime apparecchiature inaugurate ieri (e costate 300 mila euro) dalla Lega italiana contro il tumore (Lilt) di Sant’Agostino di Albignasego: un mammografo digitale con tomosintesi e un ecografo con funzione per elastosonografia che possono davvero salvare la vita delle donne malate di tumore al seno.

Con i nuovi strumenti sarà possibile intercettare il 30% di tumori in più, in fasi molto più precoci. Il tutto tenendo ben presente che siamo di fronte ad un male che insorge, nel 50% dei casi, dopo i 50 anni; ma nel 25% dei casi prima dei 50 (e un altro 25% dopo i 70) e, tra le under 50 ben il 20% ha tra i 40 e i 50 anni. «È un salto di qualità notevole per la prevenzione», ha confermato Donato Nitti, direttore del dipartimento di Scienze chirurgiche oncologiche e gastroenterologiche dell’Azienda ospedaliera. «La Lilt ha un suo posto nello screening tumorale messo a punto dall’Azienda sanitaria universitaria e dallo Iov, che ha l’obiettivo di diagnosticare i tumori il prima possibile. In queste condizioni non solo sopravvivono ma guariscono nel 99% dei casi».

La Lega è nata dall’impegno delle stesse donne colpite dalla malattia e sono 40 anni che investe in coraggio e buona volontà. «Oggi vanta una prevenzione d’eccellenza», scandisce Silvana Bortolami, dirigente dell’Usl 16 e nel consiglio della Fondazione Cariparo, «fatta di elevata professionalità; efficace integrazione tra privato sociale e pubblico; promozione e cura della donna. La meta non è stata raggiunta e la strada da percorrere è sempre quella della sensibilizzazione, per "inculturare" perché il tumore al seno non sia dato per scontato. Oggi è necessario abbassare l'età della prevenzione e, allo stesso tempo, alzarla perchè stanno aumentando i tumori in una fascia di età (75-80 anni) che prima non si considerava. Apprezzabile ad esempio l'intervento della Lilt nelle scuole». Ovvero 1500 classi, 3.500-4000 ragazzi con i quali parlare di prevenzione e stile di vita.

Elvira Scigliano

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