Primo bilancio di Acquevenete 9,6 milioni restano agli utenti

2017 chiuso con i conti in ordine per la società nata dalla fusione fra acquedotti Nel 2018 la conferma dell’impegno alla riduzione delle tariffe e i tanti cantieri
Monselice (PD), 9 novembre 2017.fusione CVS con Polesine acque. Nella foto: Piergiorgio Cortelazzo presidente di CVS e Alessandro Ferlin presidente di Polesine Acque firmano l'atto di fusione.
Monselice (PD), 9 novembre 2017.fusione CVS con Polesine acque. Nella foto: Piergiorgio Cortelazzo presidente di CVS e Alessandro Ferlin presidente di Polesine Acque firmano l'atto di fusione.

MONSELICE. Investimenti per 20 milioni di euro e un –2% nelle bollette. È stato approvato il primo bilancio di Acquevenete, gestore del servizio idrico integrato per 108 Comuni delle province di Padova, Rovigo, Vicenza, Venezia e Verona, operativo dall’1 dicembre 2017. Il bilancio 2017 vede un risultato positivo prima delle imposte di 6.552.335 euro, un utile netto di 2.935.487 euro e un valore della produzione di 89.811.036 euro. Ammontano a 19.882.044 euro gli investimenti in nuove opere da parte di Acquevenete per l’anno 2017.

UNA SCOMMESSA VINCENTE. «Il bilancio mette nero su bianco lo stato di salute della società e i risultati raggiunti grazie alla fusione tra Cvs e Polesine Acque» dichiara il presidente Piergiorgio Cortelazzo «Acquevenete si è dimostrata una scommessa vincente: tutti gli indicatori economici e finanziari ora attestano i primi miglioramenti ottenuti, rispetto ai precedenti gestori idrici. Queste performance ci consentono di affrontare le sfide della fusione. E la prima si è già concretizzata con la riduzione tariffaria, già deliberata nei giorni scorsi dai sindaci dell’Ato Polesine: proprio grazie a questo sano ed efficiente bilancio si è potuta realizzare la promessa di un contenimento delle bollette, che i sindaci avevano legato all’approvazione del progetto di fusione tra i due gestori. In totale si tratta di circa 9,6 milioni di euro a cui Acquevenete ha rinunciato, per lasciare questo importo nelle tasche dei propri utenti. Un taglio delle bollette già per l’anno 2018 nella misura del 2%, con la previsione di mantenere la tariffa invariata anche per l’anno 2019. Era uno degli impegni previsti dal progetto di fusione, che ora possiamo dire di aver realizzato».

I quasi 20 milioni di euro di investimenti – ovvero le nuove opere necessarie per migliorare il servizio, ridurre le perdite e alzare gli standard di tutela ambientale – sono stati destinati in particolare al comparto acquedotto.

INVESTIMENTI MOLTO ALTI. Acquevenete quindi ha investito nel 2017 una media 39 euro per abitante, «contro media italiana di 27 euro (dato Blue Book 2017) e quella del Nord Italia pari a 28 euro», sottolineano dall’ente. La spinta sugli investimenti sarà ulteriormente rafforzata nel primo anno di gestione insieme di Acquevenete: «Il budget 2018 prevede un totale di 29 milioni di euro per nuove opere, per migliorare il servizio offerto agli utenti e la tutela dell’ambiente».

È stato presentato anche primo bilancio di sostenibilità di Acquevenete: tra i dati che emergono, spicca quello relativo al valore economico distribuito, ben 64 milioni di euro. Buono il livello di formazione ai dipendenti: sono 3.854 le ore di formazione erogate. Migliora anche il dato relativo agli infortuni sul lavoro, con un –35% (solo 4 eventi nel 2017). —

Nicola Cesaro .

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