Processo Expo Bici due anni di rinvii Il Comune si sfila

Si torna in aula il 14 maggio prossimo per l’istruttoria Palazzo Moroni revoca la costituzione a parte civile  
BARSOTTI - EXPOBICI
BARSOTTI - EXPOBICI



La prima udienza viene celebrata il 25 settembre del 2017, ne seguono altre 5, compresa quella di ieri, rinviata al 14 maggio 2020. Tutte rinviate per i motivi più svariati. Le ultime due per l’impossibilità del giudice visto che è in maternità. Il giudice precedente è passata al civile e quindi è stato riassegnato. L’istruttoria dibattimentale deve ancora iniziare e sono passati due anni con il rischio reale di prescrizione almeno per le imputazioni più datate. Il processo è per lo “scippo” ExpoBici che vede imputati l’ex amministratore delegato di Padova Fiere, Paolo Coin, e altri ex dipendenti, chiamati a rispondere di aver trasferito alla concorrente veronese il know-how di ExpoBici tramite l’accesso abusivo al sistema informatico di Padova Fiere; nonché l’allora direttore commerciale di Fiera Verona Diego Valsecchi, 47 anni di Verona (tutelato dal legale Apollinare Nicodemo), accusati di rivelazione di segreto aziendale.

il comune si defila

Il Comune di Padova ha revocato la costituzione di parte civile (reclamava 3 milioni di euro di risarcimento quale perdita patita dalla città per i mancati incassi prodotti dai visitatori visto che erano stati ben 60 mila i visitatori nell’edizione del 2014). Resta invece quella di Fiera di Padova che con l’avvocato Piero Someda ha chiesto 16 milioni e 200 mila euro di risarcimento danni ai cinque imputati. I cinque - dall’accusa del pubblico ministero della Distrettuale Francesca Crupi, competente per i reati di natura informatica a conclusione di un'inchiesta avviata in seguito alla denuncia presentata alla fine del 2014 dai vertici di PadovaFiere - avrebbero divulgato alla Fiera di Verona almeno tredici documenti top secret di proprietà di PadovaFiere. Non avrebbero potuto e dovuto farlo per ovvi doveri di segretezza verso l’azienda per la quale lavoravano.

documenti rubati

L’accusa, che ora va dimostrata in aula è quella di aver rubato tutte le conoscenze e i contatti di proprietà di PadovaFiere per organizzare Expobici alla Fiera di Verona (dove il nome diventa Cosmo Bike Show). E dove da allora la manifestazione sta andando molto bene, attirando migliaia di appassionati da mezza Italia. Già nel 2014 Verona vanta già molti espositori che fino all’anno prima aprivano gli stand a Padova: 258 espositori - su 363 - hanno abbandonato PadovaFiere per Verona. La procura contesta l’accesso abusivo alla rete della Fiera il 22 settembre 2014 e il 15, 16, 19 e 26 gennaio 2015). Come si vede ci sono imputazioni del 2014, dopo 5 anni il processo, che si annuncia molto articolato, deve ancora partire.

FIERA TRIBOLATA

Nel frattempo, la Fiera di Padova è tornata in mano pubblica. E ora, a quanto pare, il problema è trovare un gestore in grado di rilanciare il quartiere anche in vista dell’inaugurazione del Centro congressi. —

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