Prof assenteista, ci risiamo: dopo lo zio, assiste la madre

Il docente del Severi, che sfruttando la legge 104 aveva lavorato un solo giorno, ha comunicato che non potrà partecipare alla commissione d’esame
L'ingresso dell'istituto Severi
L'ingresso dell'istituto Severi

PADOVA. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Il proverbio calza a meraviglia per il docente di Diritto, già in ruolo, titolare di uno studio di commercialista, residente in provincia di Benevento, in Campania, che, a fine 2016, era finito sulle prime pagine dei giornali per essersi presentato solo per un giorno al Severi, a Mortise, per poi non farsi più vedere a scuola perché, in base alla legge nazionale 104, doveva assistere un parente stretto disabile (uno zio della moglie).

Il caso suscitato dal docente campano è tornato alla ribalta di nuovo in questi giorni perché lo stesso professore di diritto, convocato a scuola dalla preside, Nadia Vidale, per far parte della commissione all’esame di Stato del secondo ciclo, che inizia il prossimo mercoledì, 21 giugno, ha già comunicato alla segreteria dell’istituto di via Pettinati, che non verrà a Padova perché questa volta, sempre in base alla Legge 104, deve assistere la madre.

In pratica il docente di diritto, che nell’anno scolastico 2015-2016 aveva insegnato all’istituto Rossi di Vicenza e che, naturalmente, ha anche chiesto il trasferimento in una scuola della provincia di residenza per l’anno prossimo, non si presenterà più al Severi sino al 31 agosto di quest’anno, giorno in cui scadrà l’obbligo di insegnare diritto al Severi. Immediata la presa di posizione anche del Provveditore agli Studi.

«Ho appreso la notizia dalla stampa», spiega il dirigente massimo dell’Ufficio scolastico provinciale, Andrea Bergamo. «D’altronde la situazione amministrativa dell’insegnante campano mi è abbastanza nota per quanto riguarda il passato. Già a gennaio il docente in questione, dopo le nostre prime contestazioni, aveva perso il diritto ad usufruire della legge 104 e si era messo in aspettativa senza assegni mensili. Adesso quest’ultima notizia mi ha colto di sorpresa. Lunedì, quando tornerò nel mio ufficio, riaprirò il suo fascicolo ed assieme ai miei collaboratori vedremo cosa possiamo e dobbiamo fare».

Nel frattempo, come riportato ieri dal quotidiano Repubblica, cresce la polemica, in tutte le regioni del Nord Italia, sull’utilizzo della legge 104 anche per quanto riguarda le domande di trasferimento dei docenti, specialmente per le maestre delle elementari, dal Nord al Sud. Secondo gli addetti ai lavori per ottenere il trasferimento del posto di lavoro vicino casa nelle regioni meridionali, serve l’avallo della 104 anche se poi i metodi discrezionali usati sono molto differenti.

Le aziende ospedaliere del Veneto attestano l’utilizzo della 104 solo quando la persona, che richiede l’assistenza di un docente, è invalida o ha un tumore terminale. Al Sud, invece, il certificato della 104 verrebbe rilasciato anche per casi non gravi.

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