Profonda crepa minaccia la chiesa di San Biagio

La fessurazione si è aperta sul muro di contenimento dopo il terremoto Transennato un tratto di via Castelnuovo, che rimarrà chiuso al traffico
Di Sergio Sambi
BELLUCO FRANA CHIESA CASTELNUOVO TEOLO
BELLUCO FRANA CHIESA CASTELNUOVO TEOLO

Una profonda crepa si é aperta nel muro di contenimento del colle  sul quale si staglia la cinquecentesca chiesa di San Biagio a Castelnuovo di Teolo. Una ferita provocata dalle ultime scosse di terremoto, che non va ad intaccare l'agibilità del luogo di culto. L'allarme lo ha dato mercoledì pomeriggio don Luigi Goldin, il parroco di Castelnuovo che come ogni sera si è recato lassù  per la funzione religiosa. Notato il cedimento si è affrettato ad avvertire i vigili del fuoco, che sono intervenuti per il sopralluogo. Di qui la segnalazione è rimbalzata fino al ministero dell’Interno che ha sollecitato il sindaco Moreno Valdisolo a firmare l'ordinanza di chiusura dell'area a rischio. Al momento è stato transennato il tratto secondario di via Castelnuovo che dalla salita che affianca il viale della Rimembranza, passa davanti alla canonica e  si ricongiunge con la via d'accesso alla chiesa. I disagi sono limitati quindi a una sola famiglia che abita all'inizio della salita. La strada provinciale che da Teolo porta a Torreglia passando per Castelnuovo resta invece percorribile. 

Il sopralluogo. Il sindaco Valdisolo insieme al vice Nevio Sanvido si sono recati ieri mattina a controllare i danni. La crepa parte in due direzioni dalla base del muro di contenimento, all'altezza dello spigolo, e si sviluppa in due direzioni, segnando il manufatto, alto una decina di metri, fino alla sommità. E man mano che sale, la fessurazione si allarga,sgretolando il pendio e facendo cadere sassi e terriccio. «I vigili del fuoco hanno applicato degli strumenti di rilevazione per tenere monitorato il cedimento», commenta il primo cittadino, «le ripetute scosse di terremoto hanno accentuato un fenomeno che già da mesi ci tiene in allarme e non solo in questa zona». La frazione di Castenuovo del resto non è nuova a questo tipo di smottamenti: diversi mesi fa ha subito le conseguenze di alcuni movimenti franosi che hanno isolato per alcuni giorni la località. 

Il parroco. Don Luigi Goldin è preoccupato per quanto è accaduto, ma ci tiene a rassicurare i parrocchiani sul fatto che la chiesa non ha subito alcun danno. Toccherà a lui affrontare il problema della crepa, in quanto l'amministrazione ha giá messo in chiaro che si tratta di un'area che rientra nelle competenze della parrocchia anche se incombe su una strada pubblica. Soldi quindi, almeno in questa fase, il Comune non ne tirerà fuori. «C'era giá una crepa ed era da tempo che tenevo sott'occhio una piccola fessura che si era aperta sul muro», afferma don Luigi, «la scossa di mercoledì mattina ha fatto precipitare la situazione. Per fortuna la chiesa di San Biagio è salva. Farò fare un sopralluogo a un ingegnere specializzato per capire come si debba intervenire. E poi si vedrà». Pochi i residenti attorno alla storica chiesa di San Biagio, un monumento del 1584. «Quel muro resisteva da 500 anni», commentano gli anziani del luogo, «non siamo convinti che la colpa sia tutta del terremoto. Non dimentichiamo che proprio sotto la base della parete di contenimento l'Enel ha interrato l'elettrodotto, portandolo lungo la salita del colle fino alla centralina dietro la chiesa. Un intervento che potrebbe aver indebolito le fondamenta del muro».

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