Profughi, in 45 ancora senza destinazione

Lentamente stanno lasciando la città. Comune sempre in attesa dei soldi da parte del Ministero

A tutt’oggi, a tempo scaduto, i profughi ancora ospitati nelle case d’accoglienza della città sono 35. Venticinque si trovano nella Casa a Colori di via del Commissario e solo dieci alla Lucia Valentini Terrani, all’Arcella. Poi ci sono gli altri immigrati (una decina) che sono ospiti di Razzismo Stop. In tutto, quindi, ne sono rimasti 45, mentre all’inizio erano duecento. Gli stranieri, tutti maschi, che sono ancora ospitati nella struttura che si trova alla periferia sud della città potevano essere anche di meno, ma, negli ultimi giorni, le autorità competenti hanno deciso di trasferire nella Casa a Colori anche alcuni profughi che vivevano in alloggi singoli.

«La situazione da noi cambia giorno dopo giorno», spiega Marina Schiavon, impiegata della cooperativa Città Solare «Anzi, ora dopo ora. Tutto è in evoluzione continua. Nell’ultimo week end un gruppetto di immigrati, appena è entrato in possesso dei 1.200 euro messi a disposizione dalla Prefettura e dagli enti gestori, ha lasciato realmente la struttura, ma non ci hanno detto dove sarebbero andati. O in casa di amici oppure in Germania. La cosa importante è che al nostro interno, almeno per il momento, regnano la pace e la tranquillità».

Ancora più quieta la situazione alla Valentini Terrani, in via Bressan. «Siamo rimasti in dieci», sottolinea il giovane bengalese, che ha trovato un lavoro in un’impresa di pulizie per sei mesi «Tre giorni fa se ne sono andate altre quattro persone. Tra noi c’è anche la mamma nigeriana, che ha partorito un bambina pochi mesi fa. Per il momento va tutto bene. Ma cosa ci succederà quando dovremo lasciare questa bellissima struttura dove stiamo davvero molto bene? Quale futuro per noi?»

Intanto da Roma, dal Ministero dell’Interno, non sono ancora arrivati nemmeno alla Prefettura di Padova i 500 euro messi disposizione dal Governo. Probabilmente arriveranno in settimana. Intanto i soldi (500 più 700 individuati a livello locale) vengono anticipati dal Comune, dagli altri enti gestori e dalle cooperative che gestiscono la vita quotidiana dei profughi. Non è esclusa completamente neanche una temporanea proroga rispetto alla scadenza del 28 febbraio.

Felice Paduano

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