Profugo del Mali rifiuta il trasferimento in città da Villa Mater Gratiae

L’Edeco chiude, Moussa ha l’asma ed è curato dai volontari In serata è rientrato a dormire nella casa senza luce e acqua



Un richiedente asilo originario del Mali affetto da una seria patologia respiratoria, ieri è rimasto per ore al freddo, seduto su una panchina sul piazzale della chiesa di Santa Giustina a Teolo perché rifiuta il trasferimento, impostogli dalla cooperativa sociale Edeco, dalla casa di accoglienza di Villa Mater Gratiae in paese ad un appartamento in zona Arcella a Padova.

Moussa, 24 anni, da 4 in Italia, non vuole allontanarsi da Teolo perché dice che non avendo dalla cooperativa la possibilità di curarsi, lo può fare solo grazie a delle volontarie. «Sono tre mesi che non mi viene dato un euro, non ho i soldi per il pullman, mi è stato detto che se voglio curarmi lo devo fare a mie spese», commenta il giovane. «Nei giorni scorsi sono stati spostati all’Arcella altri cinque richiedenti asilo e mi dicono che vivono come se fossero in un ghetto e che andranno a protestare in prefettura».

Moussa soffre di asma e grazie all’aiuto dei volontari locali finora è riuscito a farsi curare e a comprare qualche farmaco. Ieri mattina è stato accompagnato da una ragazza per una visita ma al ritorno ha trovato gli operatori della cooperativa che lo hanno invitato a sgomberare la stanza dai pochi effetti personali rimasti. «Quando sono arrivato in Italia sono stato mandato a Bagnoli dove eravamo in parecchi, poi sono stato destinato a Teolo, nella casa delle suore allora gestita dalla cooperativa Città Solare», aggiunge.

«Mi sono trovato bene fino al giorno in cui è cambiata la gestione. In quel periodo i volontari potevano entrare e sono state organizzate anche delle feste di compleanno. Con l’arrivo di Edeco chi ci fornivano un minimo di aiuto, anche nel procurarci il cibo, è stato messo alla porta. Sono senza soldi, respiro a fatica, chiedo solo di potermi curare».

Lo sgombero di Villa Mater Gratiae, dove all’inizio erano stati destinati 14 profughi, è dovuto probabilmente alla riduzione del contributo pro capite dello Stato per i richiedenti asilo. La coop Città Solare, infatti, non potendo assicurare una accoglienza dignitosa e un minimo di integrazione, aveva deciso di non partecipare al bando della Prefettura. Le due case di Teolo affittate dalle cooperative per la gestione dei migranti, ora sono vuote perché ritenute troppo onerose. Resta da capire che fine farà il povero Moussa che, ieri, ha deciso di restare a dormire all’interno di Villa Mater Gratiae dove però non c’è né acqua e né luce. «Chiedo di poter rientrare nella “mia” stanza e di poter contare sull’aiuto dei volontari per potermi curare, visto che la cooperativa mi ha detto che sono a mio carico», conclude. Degli spostamenti di migranti a Teolo, il sindaco Moreno Valdisolo, dice di non essere stato informato.––

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