Progettista-maratoneta fulminato da un infarto a San Martino di Lupari

Aveva 48 anni. Il malore fatale lo ha colto mentre si allenava lungo un sentiero dove aveva appena incrociato il titolare, a pochi passi di distanza dalla compagna

SAN MARTINO DI LUPARI. Va a correre e viene stroncato da un infarto a soli 48 anni: il giorno del funerale l'azienda in cui lavorava chiuderà per lutto. Sono scossi dal dolore la proprietà e i dipendenti della Novatec, la ditta di impianti industriali di San Martino di Lupari dove da anni lavorava Gabriele Bortolin; il progettista abitava a Onè di Fonte, nel Trevigiano, ed era originario di Castelfranco, dove ha vissuto fino a qualche anno fa. È morto domenica: un decesso improvviso, senza alcun segnale premonitore, almeno fino a 300 metri prima che crollasse esanime a terra nel tratto del sentiero che passa per via Masaccio a Loria, nella Castellana. Lascia la compagna e una figlia di 10 anni.

«Erano 15 anni che lavorava alla Novatec», ricorda il titolare Nello Franco, «era il nostro responsabile della progettazione. Una persona squisita, non lasciava mai nulla al caso, era di una precisione straordinaria». Una scomparsa assurda. «Ci è caduto il mondo addosso, tutti gli volevano bene, era un uomo geniale, che riusciva a sviluppare cose nuove, di continuo, un vulcano di innovazione».

Sul sentiero, poco prima di morire, Bortolin aveva incrociato proprio il suo datore di lavoro che, un po' scherzando gli aveva raccomandato di andarci piano, essendo appena rientrato da un viaggio di lavoro in Cina: Gabriele aveva una grande passione per il podismo e per la bici, e aveva all'attivo diverse competizioni, anche maratone. «Io ero in bicicletta, ci siamo incrociati, l’ho visto due minuti prima che morisse; stava bevendo a una fontanella, aveva fatto una ventina di chilometri, la sua compagna era qualche metro più avanti. L’ho visto bene. Era tornato dalla Cina dopo 15 giorni prima di trasferta, mi sono rivolto a lui così: “Sei tornato e stai già correndo”. So che andava a correre almeno 3 volte a settimana, sempre con il cardiofrequenzimetro», spiega Franco. I sanitari del Suem sono subito arrivati sul posto, ma hanno potuto solo constatarne il decesso.

I carabinieri sono andati a rintracciare la compagna Barbara De Vido, ancora ignara di quanto accaduto. L'hanno trovata a Spineda, dove avevano lasciato la macchina e dove inizia il sentiero. Partiti insieme, erano arrivati fino a Villarazzo e stavano tornando indietro. All'altezza di Loria lei aveva deciso di andare avanti, saltando la brevissima sosta che Bortolin aveva fatto a una fontanella. Il 48enne era tornato sabato dall’Oriente, come aveva annunciato sul suo profilo Facebook in quello che è stato il suo ultimo post, insieme a un diario fotografico del suo viaggio. «Gabriele era una persona integerrima, una colonna della nostra azienda», lo ricorda ancora Franco, insieme ad altri colleghi di lavoro che si sono subito precipitati sul posto appena hanno saputo di quanto era accaduto. Una risposta sulle cause della morte arriverà dall'autopsia che sarà eseguita all'ospedale di Castelfranco. La data del funerale deve ancora essere fissata. L’azienda si stringerà a lui per l’ultimo saluto: «Quel giorno chiuderemo per lutto».

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