Prostitute: 230 sulla strada 20 minorenni
Quasi 230 sulla strada, almeno 400 che svolgono il mestiere più antico del mondo riparate fra quattro mura. Il fenomeno della prostituzione in città rimane ben radicato: i numeri tracciano lo stato dell’arte di una situazione sempre in leggero ma costante aumento. Una stima difficile da fare, ma abbastanza precisa: dati che provengono dall’associazione Mimosa, che da anni scende nelle strade (almeno due volte a settimana) per «contattare» le prostitute e offrire loro un’alternativa, o quanto meno assistenza e analisi mediche.
Le 230 lucciole di strada presentano anche un altro aspetto da non sottovalutare. «Pensiamo che circa il 10% di loro possano essere minorenni – spiega Barbara Maculan, presidentessa dell’associazione Mimosa – E’ un dato sfuggevole, difficile da calcolare: quasi tutte hanno documenti falsi, magari intestati ad altre persone». Ma è difficile sfuggire allo sguardo attento degli operatori: più di 20 di queste ragazze non hanno la maggiore età. Tutte vengono contattate dagli operatori Mimosa: dal 1° gennaio al 30 settembre a Padova sono state avvicinate in 841 occasioni : quasi 4 volte l’una. Sono 40le ragazze che hanno avuto la forza di «fuoriuscire» dal gruppo, accettando l’aiuto. «Noi le indirizziamo verso chi le può aiutare – ricorda Maculan – il lavoro su strada è fondamentale: senza questo passaggio non si riesce a contattare le ragazze e tutto rischia di essere vano».
Per le strade dominano ragazze dell’Est europeo: 105, seguite dalle africane (69, quasi tutte nigeriane) e dalle sudamericane. Le zone più interessate dal fenomeno sono l’Arcella e la Zona industriale. In particolare via Avanzo, nonostante l’ordinanza antiprostituzione del Comune, rimane luogo dove il sesso a pagamento si può trovare facilmente. Un dato che si rovescia entrando nella case: qualche anno fa un tentativo di conteggio è arrivato a quota 398, ma è facile che il numero sia più alto.
«Qua la cosa è diversa: il 30% di esse sono italiane, il 25% sudamericane – conferma la presidente – persone che non sembrano essere nel circuito della tratta, ma forse scelgono di prostituirsi per arrotondare le entrate». Nell’elenco pure studentesse per pagarsi corsi e affitto.(e.a.)
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