Quando i palazzi diventano arte: ecco le opere dei writers a Mortise

PADOVA. Seimila bombolette, 2 mila metri quadri di muri alti fino a 20 metri, tutti a disposizione di Joys, Made, Yama, Axe, Orion e Zagor. È il progetto partito lo scorso 12 aprile, in cui i famosi sei writers della crew padovana Ead - Escuela Antigua Disciples - hanno l’opportunità di esprimere la loro arte sulle pareti esterne di quattro complessi di edilizia popolare amministrati dall’Ater. Una «writing action» organizzata da Ahead e proposta dall’associazione Jeos, che era il nome d’arte di Giacomo, un giovane writer deceduto prematuramente, e che l’assessore all’Arredo urbano Andrea Micalizzi ha voluto rendere protagonista di questo progetto di riqualificazione ambientale di alcune zone della città.
«Vogliamo migliorare la città, renderla più bella specialmente là dove il senso comune immagina grigiore e noncuranza - commenta Micalizzi - approfittiamo del fatto che alcuni artisti di livello internazionale siano padovani, dando loro la possibilità di esprimersi su pareti decisamente ampie». «Il Comune e l’assessorato al Verde pubblico hanno accolto con grande gioia la nostra proposta» commenta Antonio Ceccagno, presidente di Jeos e papà del writer scomparso «siamo un’associazione che raggruppa gli artisti padovani che si dedicano alla street art e al writing, che riteniamo arte e poetica urbana. La crew padovana è tra le più talentuose del panorama italiano».
Il primo intervento è sul plesso di via Fratelli Carraro 33, in zona Ippodromo: all’opera Joys e Made. Nei prossimi giorni anche altri palazzi di Mortise verranno utilizzati per i disegni degli artisti padovani. «Le nostre opere si adatteranno alla conformazione architettonica dell’edificio in modo da avere creazioni che siano sia di grande efficacia visiva che di pubblico interesse» spiegano i writers.
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