Quattro giovani afghani spuntano dal cassone di un Tir di pneumatici

Saliti in Romania, erano convinti di viaggiare verso la Francia Non hanno richiesto lo status di rifugiati: denunciati  

MONSELICE

Credevano di viaggiare verso la Francia e invece, dopo tre giorni e due notti trascorsi al freddo, sono arrivati nel parcheggio di una ditta di Monselice, la “Carlini Gomme”, i quattro giovani afghani di età compresa tra i 18 e i 28 anni che si sono introdotti clandestinamente nel cassone di un tir adibito al trasporto di pneumatici in arrivo dalla Romania.

Mercoledì pomeriggio l’autoarticolato è giunto a destinazione. Mentre l’autista, ignaro della presenza dei clandestini a bordo del mezzo, stava parlando con il titolare dell’azienda per avere indicazioni su dove scaricare la merce, dal cassone si sono sentiti dei rumori.

Resosi conto che si trattava di persone, l’autista e il titolare della ditta hanno chiamato il 112. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Abano Terme, supportati dai colleghi della stazione di Monselice.

I militari dell’Arma, dopo aver sottoposto i quattro, che erano allo stremo delle forze per le tante ore passate al freddo e per la fame, alle visite mediche e al test anti-Covid, hanno provveduto a rifocillarli e a trasferirli in una struttura della zona termale. Dove, dopo aver consumato un pasto caldo, hanno trascorso la notte tra mercoledì e ieri.

Considerato che hanno rinunciato a richiedere il riconoscimento dello status di rifugiato, molto probabilmente perché l’Italia non è il paese dove volevano arrivare, nei loro confronti è scattata la denuncia a piede libero per irregolarità sul territorio nazionale e sono state avviate le pratiche per l’espulsione.

Il quartetto si era introdotto nel cassone carico di pneumatici operando uno spacco sulla parte superiore del telone, mentre il mezzo era fermo nella sede di una ditta rumena dopo aver caricato la merce diretta in Italia. L’autista, ignaro della presenza sul mezzo dei clandestini, ha dichiarato ai carabinieri che durante il tragitto verso l’Italia ha fatto alcune soste senza però avvertire il benché minimo rumore. —

Gianni Biasetto

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