«Quattro me li hanno già dimessi»

Sul posto uno dei fratelli alla guida di un’azienda che ha 11 addetti

TREBASELEGHE. La Lori.Pav Due è un’impresa che esegue pavimentazioni industriali per conto terzi, rampe antiscivolo e trattamenti in resina, cemento, acidificati e stampati. Nell’ambito dell’ampliamento del proprio campo di azione, negli ultimi due anni ha aggiunto una ulteriore specializzazione: il rifacimento spondale di canali e lavori idraulici fluviali.

La società ha sede in via Ferdinando Magellano 29, nella zona industriale di Trebaselghe. Titolari sono i fratelli Luca, Marco e Paolo Selvatico, rispettivamente direttore generale, amministratore unico e responsabile commerciale, responsabile del settore giunti e tagli.

Ai fratelli fa capo anche la Lori.Pav di via Marconi 35 a Massanzago, non più operativa dal 2003 e tenuta solo per gli aspetti patrimoniali. Dal 2002, infatti, la società ha mutato la sua ragione sociale e si è trasferita nella nuova sede di Trebaseleghe.

Nel 2007, con la costruzione di un secondo capannone che affianca il primo, c’è stato anche un ampliamento. La Lori.Pav Due ha attualmente 11 dipendenti: 9 operai e 2 impiegati. Responsabile amministrativa è Sonia Faccin. L’impresa ha ottenuto e ottiene appalti e subappalti importanti in Italia e all’estero. Per restare nel territorio, la Lori.Pav Due ha realizzato la pista di pattinaggio di Loreggia, la rampa di accesso all’ospedale S. Antonio e l’ampliamento della Croce Verde a Padova, il pavimento industriale del parcheggio del Marco Polo a Tessera, il rifacimento spondale dei canali derivatori a Bussolengo (Verona). Come molte altre imprese, anche i fratelli Selvatico stanno avendo problemi di finanziamento e con le banche.

«È un controsenso», afferma Faccin, «la Regione ha istituito un fondo anticrisi al quale è impossibile accedere perché gli istituti di credito, tutti, pongono tanti e tali paletti. Lavoro ce n’è, abbiamo molte commesse per far fronte alle quali serve maggiore liquidità». Una situazione comune ormai a molte aziende. Una nota di sollievo l’hanno data le buone notizie che sono giunte ieri pomeriggio dal Trentino dopo una mattinata di apprensione per la sorte dei 5 operai precipitati da 5 metri d’altezza. «Le prime notizie che ci erano giunte la davano tragica, si parlava addirittura della perdita di un occhio per uno dei cinque», dichiara Faccin. «Fortunatamente è andata bene. Quattro operai sono stati dimessi ieri: Giuseppe Marcon, 48 anni, di San Zenone degli Ezzelini, che ha riportato la rottura del polso; Roberto Miolo, 47 anni, di Piombino Dese, che ha avuto lo schiacciamento di una vertebra; Tica Mocanu, 44 anni, rumeno di Altivole; Cristiano Roncato, 43 anni, di Massanzago. Antonio Pellizzon, 31 anni, di Noale, trattenuto in osservazione, viene dimesso oggi. È stato lui stesso ad avvisare la moglie dall’ospedale».

Giusy Andreoli

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