Quei fiori sulla tomba devastata del soldato della Grande Guerra

l’omaggio
Deposto un mazzo di fiori tricolore su una delle tombe danneggiate al cimitero di Sant’Antonino all’Arcella, teatro dell’insensato gesto ad opera di quattro giovani padovani. L’hanno lasciato nella mattinata di ieri gli esponenti del circolo territoriale di Fratelli d’Italia. La corona è stata simbolicamente depositata sulla tomba di Gianni Orlando cavaliere di Vittorio Veneto che ha combattuto la Grande guerra, sacrificando la sua giovinezza per un paese migliore. «Con questo gesto vogliamo rendere omaggio a chi ha costruito il nostro paese. I giovani di una volta hanno fatto la guerra per lasciarci un Italia migliore e unita, pagando spesso con la morte. I giovani di oggi alla stessa età, oltraggiano le tombe e devastano un cimitero. Fin che assistiamo a questi gesti di infamia, quale messaggio lasceranno al paese?» afferma Filippo Ascierto, dirigente di FdI, «c’è una carenza di valori, primo fra tutti quello della famiglia. Ci chiediamo dove fossero mentre i loro figli sfondavano in piena notte ubriachi le lapidi dei defunti».
«Di fronte a questi gravi atti dobbiamo saper interpretare i segnali. Ciò che interpretiamo è l’estremo disagio di una società che non vuole creare una memoria condivisa. Oggi siamo qui per ricordare che la storia dell’Italia, della nostra patria, è stata fatta da persone come Gianni Orlando» afferma Gabriele Zanon del circolo FdI, e Luana Levis, componente provinciale di FdI aggiunge «un grave episodio che ci fa riflettere su come i giovani siano abbandonati a se stessi e pilotati da strutture, come il web, che li portano a diventare sempre più violenti. La politica deve intervenire e iniziare a ridare a questi ragazzi i giusti valori di crescita e di rispetto verso il prossimo ma soprattutto di non compiere atti vandalici così tristi».
Senza rispetto infatti, nella notte del venerdì santo, i quattro giovani si sono introdotti nel cimitero profanando le tombe, danneggiando lapidi e distruggendo le foto dei defunti con un piede di porco. Azioni che hanno indignato ma che hanno trovato perdono da parte del parroco dell’Arcella Fernando Spimpolo. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova